Leggo su "La Provincia" del 23-01-2012 la lettera del Signor Enzo Noseda, titolata "Il decalogo". Merita un 10 e lode, non solo per il contenuto, ma anche per la forma, entrambi chiari e sintetici. Noi "schiavi fiscali" saremmo felici se venisse applicata,un po' meno i diretti interessati.
Aggiungerei un paio di dritte, la prima delle quali consiste nell'applicare un'unica aliquota del 20% per i redditi fino a 20000/25000euro e del 30% sopra tale cifra. La seconda, invece, dovrebbe dare la possibilità a tutti di scaricare in toto le spese correnti, come quelle mediche, legali o attinenti alla manutenzione della casa. Ci sarebbe così un rigurgito del nero. L'ultima parola spetta agli evasori: qui il governo si sta dando da fare - pare - e spero non in modo limitato. Ma l'evasore è comunque uno che produce, consuma e poi imbosca. Altri, invece, non producono, bensì sperperano, consumano e imboscano il denaro altrui.
Comunque, a prescindere da tutto, il governo dovrebbe infondere fiducia e speranza.
O questo non accade perché, come Cesare insegna, "nihil factum esse"?
Roberta Fasola
Como
Il sospetto che «nulla si debba fare» per combattere realmente l'evasione c'è ed è forte. Le due aliquote che lei suggerisce ricordano da vicino l'ipotesi lanciata da Berlusconi, una delle tante promesse irrealizzate. È chiaro che oggi il governo è pressato da una sola esigenza, quella di fare cassa, e quindi la riduzione delle aliquote rimarrà un sogno.
Tuttavia qualcosa in più si potrebbe fare. Per esempio consentirci di scaricare certe spese servirebbe a creare quel gioco di interessi contrapposti mancando il quale ogni tentativo di lotta ai furbetti del fisco perde molta della sua efficacia.
Vedremo se Monti, oltre all'effetto mediatico dei blitz stile Cortina, che comunque denotano maggior rigore, riuscirà a convincerci che davvero in questo Paese l'aria è cambiata.
Pier Angelo Marengo
[email protected]
© RIPRODUZIONE RISERVATA