Taxi, taxi, il nostro amore (surreale) per Monti e professori finirà qui? Dopo la mazzata del decreto salva Italia ci aspettavamo grandi cose da quello pro italiani, ma a quanto pare la montagna dopo tanto travaglio, creò un topino. Sarà pur vero che, come intonava il simpatico Antoine, profetico nelle sue esibizioni sanremesi, qualunque cosa fai, sempre pietre in faccia prenderai, e sarà pur vero che da qualche parte, per raddrizzare il timone dalla deriva presa bisognava incominciare, ma francamente non vedo rivoluzioni in grado di cambiare l'inerzia del Paese.
Se poi super Mario vede, da queste misure, una crescita dell'agognato Pil a ritmi cinesi, bontà sua. Torna alla mente un altro ritornello del vecchio lupo di mare dalle camice fiorate: lui diceva di aver perso la tramontana, purtroppo per sempre! Facciamo gli scongiuri, ma non si vedono veri segnali per far ripartire l'economia, zavorrata dal giogo fiscale e dalla presenza elefantiaca della burocrazia statale.
Per non parlare della tanta decantata equità, caste varie, banche e mondo finanziario: se ci siete, battete un colpo, possibilmente non sulla nostra già indolenzita testa.
Luca Cattaneo
Cantù
Secondo il Presidente dell'Antitrust, Catricalà, le liberalizzazioni potrebbero valere la bellezza di 18 miliardi di euro, il che significa un aumento dell'1,5% del Pil. Sono stime che comprendono la liberalizzazione degli ordini professionali, quella delle tariffe di trasporti, dell'energia, eccetera. Bisognerà vedere se Monti avrà forza e determinazione per andare fino in fondo.
Per adesso l'impressione è che le lobbies si stiano muovendo alla grande per contrastare questo disegno, che avrà forse un senso, ma soltanto se passerà nella sua globalità. È chiaro che non bastano qualche farmacia o qualche taxi in più. Ma l'importante è che questo sia l'inizio di un percorso virtuoso per le tasche dei cittadini.
Pier Angelo Marengo
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