Dobbiamo scordarci il posto fisso, dobbiamo cambiare radicalmente le nostre abitudini, dobbiamo andare in pensione dopo essere morti (o quasi) se vogliamo salvarci dal baratro dei debiti accumulati.
Io sono pronto ad accettare la sfida del presidente prof. Monti (anche perché non posso fare diversamente) ma pretendo che tutti siano posti nelle mie medesime condizioni.
A partire dalle migliaia e migliaia di dipendenti pubblici che da una vita succhiano il sangue degli italiani.
Pretendo che sull'onda delle liberalizzazioni io non debba più essere obbligato a pagare il canone della televisione per poi vederlo sperperare nel modo orrendo di oggi (il compenso a Celentano per Sanremo offende la dignità delle persone a cui sono stati chiesti enormi sacrifici).
Pretendo che i costi della politica e i relativi stipendi si adeguino alle nazioni europee che hanno il rapporto deficit/pil come il nostro.
Pretendo che il Governo Monti che predica bene non razzoli male.
Claudio Ratti
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Pretese sacrosante, caro Ratti. Io ne aggiungerei altre. Dobbiamo pretendere che vengano arrestati tutti i politici corrotti e che siano allontanati dai pubblici uffici tutti i condannati in via definitiva, come accade in tutta l'Europa.
Dobbiamo pretendere un tetto alle pensioni faraoniche dei boiardi di Stato; che venga dimezzato il numero di parlamentari (nessun Paese europeo ne ha tanti come noi) e che vengano ridotti davvero (e non per finta) stipendi e privilegi dei parlamentari e di tutto l'esercito dei politici in genere, perché in Europa nessuno guadagna come loro.
Tutto questo fa parte di quell'equità tanto cara al prof. Monti. Speriamo che non resti un commendevole intento.
Pier Angelo Marengo
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