Basti ricordare cosa successe quando, in carica l'ultimo governo di Prodi, il vice ministro Visco ordinò la messa su internet della dichiarazioni dei redditi di tutti gli italiani per un determinato anno. Apriti cielo! Le proteste furono così numerose e violente che il provvedimento fu subito cancellato.
La campagna mediatica che ha qualificato come "parassita della società" l'evasore fiscale è utile, ma non basta. E' necessario che si ritorni a pubblicare le dichiarazione dei redditi e patrimoniali di tutti. All'inizio ciò causerà qualche problemino, ma poi aiuterà ciascuno di noi a sapere con chi abbiamo realmente a che fare e regolarci di conseguenza. Nel breve-medio termine, probabilmente, il suo effetto deterrente indurrà anche gli evasori più incalliti a riconsiderare il loro rapporto col fisco.
Egidio Melè
Chi non ha nulla da nascondere ragiona come lei. Ma credo che difficilmente i redditi dei cittadini saranno pubblicati on line. E mi sembra anche un provvedimento eccessivo e di dubbia utilità.
Diverso è il discorso per chi fa politica o riveste incarichi pubblici in enti o società. Per costoro la trasparenza dovrebbe essere totale, senza sconti né dilazioni.
Invece perfino alcuni ministri e sottosegretari del governo Monti stanno facendo ostruzionismo e accampano mille scuse pur di non rendere pubblici i loro redditi, tant'è che il sottosegretario Catricalà si è visto costretto a fissare un termine inderogabile. Il termine scade oggi, martedì 21 febbraio.
Pier Angelo Marengo
[email protected]
© RIPRODUZIONE RISERVATA