Onore al presidente Monti e al Governo che presiede per ciò che fanno, costretti dalla urgenza di "salvare le cose" nella temporaneità del mandato.
Sottopongo il mio modesto contributo al tema "Se il Paese non è pronto...".
Già, non pronto a che cosa? Forse é meglio chiedersi: già pronto a che cosa?
Gli italiani sono pronti a vedere fermati privilegi, corruzione, ingiustizie; a vedere entrate di bilancio da dove mai le hanno viste entrare; a vedere la Rai liberata dalle mani dei partiti; a sentirsi dire parole di solidarietà o di gioia da chi li governa, per sentire anche presenza umana, non solo fredda fiscalità; a seguire un Governo in capo al mondo se questa Istituzione li tratta come soggetti, guidandoli con serietà e competenza.
A compartecipare, se la partecipazione è di tutti in rispetto alle proprie possibilità; a voltare pagina dopo anni e anni gestiti "alla peggio" e con tornaconto personale o di ben circoscritte categorie.
Vitale Tagliaferri
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Gli italiani hanno dato in questi mesi dimostrazione di essere pronti a molto, quasi a tutto pur d'ottenere effetti positivi, concreti, duraturi. E purché finisca quest'emergenza che, ancor prima che economica, è soprattutto esistenziale. Ma un fatto è certo: gli italiani sono anche stufi. E non possono che scuotere il capo quando in ministro Passera afferma che la recessione durerà almeno per tutto il 2012. Bella scoperta! E che cosa pensavano di ottenere aumentando benzina, Iva e Irpef e introducendo l'Imu? Quest'ultima, poi, è una tassa talmente confusa che non si sa nemmeno come farla pagare.
I tecnici hanno fatto il lavoro sporco, e va bene. Ma adesso la misura è colma: non si può continuare a spremere i cittadini senza intervenire sul contenimento della spesa pubblica e senza adottare misure per la crescita. In caso contrario la rivolta fiscale è alle porte. E forse non solo quella.
Pier Angelo Marengo
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