Quello che mi fa più ribrezzo del verminaio che esce fuori dalla nostra classe politica, oltre naturalmente allo sperpero a proprio vantaggio del denaro pubblico, è la sfrontatezza delle immeritate ma folgoranti carriere di personaggi a dir poco squallidi, come parenti (vedi il Trota), amici (vedi Belsito) ed amiche (vedi Rosi Mauro, parlamentare e la Minetti, consigliera regionale) dei potenti di turno, che occupano posti molto ben remunerati, soffiati a giovani ben più preparati e meritevoli di loro ma figli di nessuno.
Studiate giovani, che resterete disoccupati o al massimo otterrete posticini precari e a termine mal pagati, mentre chi è parente o si arruffiana con i politici otterrà subito quello che voi non otterrete. Continuate a votarli, così continueranno a fregarvi.
Giovanni Dotti
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Le acque putride della politica italiana rilasciano ogni giorno nuovi miasmi e quest'ultima inchiesta sulle malversazioni della Lega, che vede impegnate ben tre Procure (ma non sono un po' troppe?) rischia di dare il colpo di grazia a quel residuale filo sottile che ancora lega gli elettori ai partiti.
Ma il rischio è proprio questo, che la deriva della sfiducia e del disimpegno abbia il sopravvento e che la gente diserti le urne. Sarebbe un rimedio di gran lunga peggiore del male.
Dobbiamo invece per certi versi rallegrarci perché, sia pure fra mille difficoltà, sospetti e ritardi, gli scandali vengono a galla e i responsabili sono individuati e perseguiti. Questo accade perché nonostante tutto siamo ancora una democrazia, seppure imperfetta e incompiuta. Lo dice anche il Vangelo: Oportet ut scandala eveniant. Adesso l'essenziale è che la parte sana del movimento leghista faccia pulizia. Allora questo terremoto si rivelerà opportuno e salutare. Per la Lega, per la politica e per noi. E chi ride delle disavventure altrui, farà a bene a guardare in casa propria: temo che ce ne sia per tutti.
Pier Angelo Marengo
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