In questa crisi, con enormi sacrifici di “quasi” tutti, ci sono solo due categorie che prosperano senza problemi: la criminalità e i partiti politici. I finanziamenti pubblici furono bocciati dal popolo "sovrano", con referendun. Ma fatta la legge venne trovato l'inganno del rimborso elettorale.
Ci sono stati tasse e tagli feroci su tutto: sanità, istruzione, infrastrutture. Ma non saranno diminuiti i lauti rimborsi elettorali.
Nella totale indifferenza della pasciuta Casta che non molla un centesimo, oltre 50 imprenditori si sono suicidati, migliaia d'imprese sono fallite licenziando migliaia di operai e si scopre che la maggior parte di loro aspettavano da anni di essere pagati da uno Stato che pretende subito le tasse ma non rifonde i suoi debiti. I partiti, nessuno escluso, sono i principali responsabili di questo disastro. Eppure come cittadino, mi hanno detto e ridetto, hai un'arma potente: il voto! Allora ditemi perché la prospettiva di andare a votare, oltre a sentimenti come impotenza, sdegno, delusione e rabbia, mi fa venire anche la nausea? Un po' di tempo fa in Francia una situazione di sudditanza iniqua simile alla nostra fu risolta velocemente con una rivoluzione.
Luigi Balbo
Como
Il messaggio è chiaro, ma la Casta non lo capisce. I segnali che la corda sta per spezzarsi sono molti e ripetuti, ma pochi li colgono. Capisco la sua nausea, ma disertare il voto non è una soluzione.
Troppa gente in questo Paese campa alla grande con la politica; c'è un intreccio di affari e interessi che coinvolge centinaia di migliaia - forse milioni - di persone. Costoro andranno comunque alle urne, mossi da un solo obiettivo, quello di perpetuare i privilegi di cui godono.
Il rischio è che accada qualcosa di traumatico. Le rivoluzioni scoppiano quando la gente è alla fame. È vero che molti, troppi stanno stringendo la cinghia. Ma per adesso riescono ancora a mangiare. E con la pancia piena non si fanno rivoluzioni.
Pier Angelo Marengo
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