Da 5 mesi il governo Monti è alla guida del Paese. Acclamato quanto la Madonna Pellegrina, festeggiato e portato in trionfo dalla maggioranza dei partiti, coperto di saliva da tutti i “media” italiani, ora sta arrivando al capolinea.
Non ci sono professori che tengano come non ci sono partiti politici che possano affrontare e risolvere, senza annegare miseramente, la situazione italiana. Lo “spread” torna a salire così come l’inflazione. La produzione industriale e andata a picco e il debito pubblico aumenta mentre esplode il prelievo fiscale che colpisce chi le tasse le paga regolarmente.
Per contro, il fenomeno dell’evasione prosegue indisturbato la sua marcia. Non sono certamente gli estemporanei “blitz” per controllare gli scontrini a risolvere il problema perché le sacche d’evasione sono ben altre.
Che dire di questi partiti che senza pudore divorano centinaia di milioni di finanziamenti pubblici (mi correggo: rimborsi elettorali!) per fini personali e senza renderne conto? Le Organizzazioni sindacali anch’esse ben pasciute, hanno mai reso pubblico un loro bilancio ?
E’ il sistema Italia che ormai non funziona più. Prendiamone atto. Bisogna ripartire da zero e rifondare questo Paese per non lasciare ai nostri figli e ai nostri nipoti un cumulo di macerie dove solo ratti, cimici e zecche, con sembianze umane, continueranno a prosperare ed a irridere tutti coloro, imprenditori e lavoratori che quotidianamente si battono per un’improbabile sopravvivenza.
P.Sandro Pellegata
Albavilla
Che il sistema Italia sia vicino al collasso è ormai evidente. Gli unici che sembrano non accorgersene sono proprio quelli che dovrebbero rimediare, i partiti, che continuano imperterriti a crogiolarsi nei loro assurdi e vergognosi privilegi, incuranti del dramma che incombe sulle famiglie, sugli imprenditori, sui disoccupati. L’ultimo regalo del governo Monti? Nel testo varato dal Consiglio dei ministri è sparita anche l’idea (già era rimasta soltanto quella) di ridurre l’Irpef in futuro. Come direbbero a Napoli, cornuti e mazziati.
Pier Angelo Marengo
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