In mezzo si muove l'elettore disorientato, con Monti che ci conforta dicendoci che tutto questo rigore è il trampolino di lancio per la crescita. Se ci dicesse come ciò può avvenire gli saremmo anche grati.
C'è una cosa sola che non dispiace, anche se potrebbe essere la consolazione di un disperato: può darsi che da tutto questo si diffonda nei cittadini quel senso etico che è sempre mancato negli italiani di tutte le latitudini. Il vezzo di mancare ai doveri minimi del vivere civile che ci è proprio: emettere o pretendere uno scontrino fiscale, chiedere all'idraulico la fattura, non approfittare di conoscenze per saltare le liste d'attesa negli ospedali, non parcheggiare in seconda fila, etc.
Chissà che il rigido grigiore di Monti non ci induca a guardare tutti questi comportamenti come non più ammissibili, che ci porti ad essere più cittadini e meno sudditi, che ci aiuti a capire che certe tolleranze italiane sono difetti e non pregi.
Se un contadino del meridione non riesce a portare i propri prodotti al mercato generale senza pagare il pizzo alla camorra significa che l'idea di Stato non si è minimamente radicata nelle coscienze dei singoli e di chi più in alto, ma con lo stesso concetto etico, non riesce a vedere questi problemi come prioritari.
Per la prima volta ci troviamo a dovere ripensare questi atteggiamenti: che sia la volta buona?
Alberto Molteni
Caro Molteni,
la sua è la domanda delle cento pistole. Speriamo che sia la volta buona, che tutti i sacrifici imposti servano non solo e non tanto ad uscire dal tunnel, ma soprattutto a rifondare questo Paese, ad archiviare le mille emergenze (purtroppo non soltanto economiche) e a ripensare al corretto rapporto fra cittadino e Stato. Si tratta di capire se abbiamo toccato il fondo o se, come dice la legge di Murphy, ci toccherà cominciare a scavare. Nel dubbio, confidiamo in Dio e teniamo le polveri all'asciutto.
P.MAR.
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