Due anni fa, dopo una multa per sosta scaduta da dieci minuti, decisi di fare l'abbonamento mensile del pullman (28 euro) e non ho vergogna di dire che preferisco, appena posso, andare a piedi o in bicicletta. Ultimamente mi sono liberato di un'auto per ridurre le spese di trasporto, ho imparato a non leggere più le offerte speciali o gli sconti dei vari supermercati, controllo le commissioni di pagamento (9 mila lire per una rata condominiale) e anche l'euro per parcheggiare in città dalle 20 alle 24 mi pesa un po'.
Ciò non salva l'Italia, come qualcuno pensava di ottenere con gli ultimi inasprimenti fiscali, ma riduce i consumi danneggiando le aziende o il commercio. Credo che i Comuni, prima di inventare nuove gabelle, debbano richiedere al Governo il ritorno di buona parte di quelle tasse che vanno a Roma e che non vengano depredati i Comuni virtuosi.
Domenico De Maria
È quel che predicava la Lega delle origini, che tanti proseliti fece fra i cittadini del Nord, semplici e un po' creduloni, salvo poi tradirne le aspettative, e quello che oggi rivendicano i sindaci dei nostri Comuni, sempre più impossibilitati ad amministrare a causa delle ristrettezze di bilancio. Ma la Lega è stata travolta dagli scandali, mentre i sindaci, appena alzano la cresta, vengono richiamati all'ordine. Eppure bisognerebbe ricordare a chi ci impone ogni giorno nuovi salassi che le Cinque Giornate di Milano furono precedute dallo sciopero del tabacco.
La crisi si fa sentire, le tasse inique e la speculazione fanno il resto, ma lei ci conferma che qualche rinuncia è possibile e fors'anche salutare. Non siamo ancora allo sciopero della benzina, ma sono molti gli italiani che stanno facendo a meno, appena possono, della macchina, e la cosa bella è che se ne sono accorti anche i petrolieri. A buon intenditor...
Pier Angelo Marengo
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