E' la mia impressione dopo avere presenziato all'inaugurazione della mostra collettiva intitolata "Up In" nello Spazio Pedraglio di Piazza Volta. Invitato dall'artista cabiatese Enrico "Chicco" Cazzaniga che ha ideato un progetto di arte pubblica cui si è ispirata l'iniziativa, ho trovato inaspettatamente
uno spazio culturale messo a disposizione di tutti all'interno del centro di Como dalla famiglia Pedraglio. Dopo essermi chiesto semplicemente come mai l'evento fosse conosciuto solo dagli addetti ai lavori più sensibili, piuttosto numerosi all'evento, ho anche compiuto una riflessione circa l'eventuale e probabile interesse delle centinaia di persone presenti contemporaneamente nella stessa Piazza Volta alla stessa ora della sera. Trovandomi qualche settimana fa a Barcellona ed avendo preso parte ad evento consimile a quello dello Spazio Pedraglio, mi interrogo sui motivi di tale
differente trattamento da parte della città, con analoga vocazione. La risposta è facilissima. Sostanzialmente: l'incultura della classe dirigente e la sciatteria dei suoi comportamenti verso ciò che non è immediatamente attinente al mero interesse economico e speculativo (nella accezione non filosofica). Spero che la nuova classe politica attui immediatamente iniziative al riguardo come ad esempio una "Consulta delle associazioni culturali della città di Como".
Barcellona celebra il grandissimo architetto Gaudi ed attrae milioni di turisti. Perché Como non celebra Giuseppe Terragni? Perché "con la cultura non si mangia" come diceva un illustre ex ministro?
Giuseppe Terziroli
La Como dei grandi progetti falliti è quella che aveva delegato alle cosiddette "grandi mostre" il compito di fare cultura. Purtroppo tutto si è esaurito lì, in rassegne seriali che di grande hanno avuto sicuramente i costi. Fu vera cultura? Ai posteri l'ardua sentenza. Speriamo nella futura amministrazione: viste le ristrettezze di bilancio, credo che dovrà armarsi di fantasia e valutare ogni utile suggerimento. E magari prendere esempio da Barcellona.
P. Mar.
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