Detto questo, devo menzionare alcune realizzazioni che sono anche piacevoli luoghi d'incontro. Un esempio per tutti, quel delizioso piccolo parco a fianco di via Sant'Elia che in questi giorni è rivestito di migliaia di rose multicolori: finanziato dalla stecca del '41 cui va la nostra gratitudine, è un mirabile esempio di architettura del paesaggio e un'oasi di piacere per gli occhi e per lo spirito. Aspettiamo con ansia che vengano portati a termine il km della conoscenza tra i giardini e le serre di Villa Olmo e il lungolago. Mi fermo qui, con l'invito alla nuova amministrazione di accoglierne lo spirito di collaborazione insieme agli auguri per un futuro migliore.
Emanuela Di Giura
Gentile lettrice,
questi suoi pensieri espressi in forma lieve e garbata riassumono i sentimenti di tutti i comaschi che amano la loro città e hanno assistito in silenzio al suo degrado. Ora Como ha voltato pagina e dobbiamo sperare che sia un vero cambiamento, di sostanza ma anche di stile. Il fatto che il nuovo sindaco voglia partire dalle strade significa che ha in mente un'altra idea di città e che baderà più al necessario che al superfluo. Auguriamoci che non trascuri il sociale. Non sarà facile: basta vedere com'è stata ridotta la Ca' d'Industria per comprendere che Lucini eredita una situazione compromessa. Ci associamo ai voti augurali: ne ha davvero bisogno.
Pier Angelo Marengo
[email protected]
© RIPRODUZIONE RISERVATA