Le accise ancora presenti nel paniere della benzina fanno riferimento alla guerra di Abissinia, per la crisi di Suez, per il disastro del Vajont, l'alluvione di Firenze, il terremoto del Belice del Friuli e dell'Irpinia, della missione in Libano e di quella in Bosnia, per il rinnovo del contratto autoferrotranviari, per il finanziamento e il mantenimento dei beni culturali, per l'emergenza immigrati per la crisi in Libia, per l'alluvione in Liguria e Toscana e quella sulle disposizioni per la crescita nei conti pubblici.
Il sito ufficiale del Ministero per lo sviluppo economico riporta che nel 2011 l'accisa sulla benzina ammonta a € 0,704 per litro, non contando l'ultimo aumento che pare sia di 2 cent.
Ma il paradosso maggiore è l'Iva del 20%, per ora, applicata ad ogni litro di benzina che colpisce anche le accise. Una tassa sulla tassa! Penso che solo accada solo in Italia.
Elio Guanziroli
La dinamica del prezzo della benzina è la dimostrazione palmare di come in Italia nulla sia più definitivo del provvisorio. Anche quest'ultimo aumento è stato accompagnato dalla solita promessa: sarà applicato sono fino alla fine dell'anno. Ma chi ci crede più?
Il governo Monti ha perso un'ottima occasione per dimostrare con i fatti la discontinuità che dice di rappresentare. Avrebbe potuto, per esempio, varare un prelievo sui grandi patrimoni che sono sfuggiti alle precedenti manovre. Aumentare le imposte indirette significa soltanto diminuire ulteriormente il potere d'acquisto delle famiglie che già arrancano. Una sola nota di speranza: l'aumento potrebbe essere compensato nei prossimi giorni da un equivalente ribasso dei prezzi, dovuto al raffreddamento delle quotazioni internazionali.
Pier Angelo Marengo
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