In realtà la generazione attualmente al potere in Italia, quella che poi sostiene ed ha sostenuto Attilio Briccola e la Compagnia delle opere è quella del 1948/1958 che ha disobbedito ai padri e creato svantaggi per i figli; vedasi l'attuale tasso di disoccupazione giovanile in Italia. Naturalmente nulla di personale, dato che parlo di una classe di età che però, come argomentato anche nell'articolo "liberta', musica e ora la pensione la vita (in discesa) dei nati nel 1948" del Corriere della sera del 16 Novembre 2009, ha avuto parecchi onori senza i simmetrici oneri. Sul discorso educazione poi ci si deve chiedere in modo più preciso cosa si intenda per educazione, che il signor Attilio Briccola definisce come "la capacità di stare davanti alla realtà, comprendendone tutti i fattori". Anche perché di solito, e lo dico da laureato in giurisprudenza nel 1993 alla Università cattolica del sacro Cuore di Milano, l'educazione coincide con il titolo di studio, magari conseguito sulla base di esami standard, come per es il Toefl o il Gmat americani e non esami truffa.
L'educazione non garantisce la sopravvivenza fisica ed economica, ma è un modo per valutare una persona, prendendo poi in considerazione anche altri fattori. Tra l'altro in Italia, paese definito da alcuni una mediocrazia, i laureati, a livello della attuale classe dirigente, sono inferiori, percentualmente rispetto UK, Francia e Germania.
Dott. Gianpaolo Bernasconi
Faloppio
Al suo gradito contributo, sul tema dell'educazione, a commento di quello autorevole di Attilio Briccola, mi permetto di aggiungere anche il mio.
Il fondamento della mia educazione sta in quello che mi insegnò mio nonno quando mi disse: «Non buttare mai via il chiodo storto, perchè potrebbero arrivare giorni in cui potresti averne bisogno». Mi insegnò a raddrizzarli... e non era laureato.
Giuseppe Guin
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