Una squalificata casta parlamentare, arroccata nei propri sontuosi privilegi mentre la gente comune affonda nell'incertezza e nella disperazione in assenza di futuro, continua imperterrita a portarsi a casa 20.000 euro al mese ed ad esercitare impunemente il doppio lavoro senza pudore.
I più affaticati di costoro frequentano il parlamento dal martedì al giovedì, salvo poi scoprire che molti sono campioni di assenteismo. Molti svolgono il doppio lavoro, senza rinunciare anche in parte allo stipendio di parlamentare, dimenticandosi gli impegni assunti in campagna elettorale.
Esemplari sono gli/le onorevoli avvocato che sono impegnati /e in noti processi: Ghedini (Pdl) nei processi Berlusconi; Bongiorno (Fli) nel processo di Perugia; Bugnano (Idv) processo Ruby ....
Se un medico pubblico dipendente svolge altra attività, deve ottenere dalla direzione ospedaliera il "tempo definito" con decurtazione dello stipendio di circa il 50% . Gli onorevoli no :doppio lavoro ,doppio stipendio ( e che stipendi ! ).
Andrea Bagaglio
Il problema è anche questo. Ma il problema è soprattutto un altro: che i parlamentari facciano bene, in fretta, con competenza il loro lavoro. Che lo facciano in due camere non ripetitive l'una dell'altra, con compiti diversi. Che siano in un numero dimezzato a varare leggi che oggi richiamano adunate imponenti. Che ricevano una retribuzione anch'essa assai inferiore all'attuale. Che rinuncino a qualunque privilegio. Che insomma gravino di meno sullo Stato, e lo alleggeriscano dei suoi problemi.
Vorremmo un Parlamento capace d'essere autenticamente riformista, adeguato alle richieste di rinnovamento della società, moderno, efficiente, al quale si acceda dopo scelte di merito effettuate dai partiti nell'iscrivere nelle liste elettorali gli aspiranti candidati. Cose semplici, quasi banali, naturalmente ingenue e proprio per questo con scarse probabilità di realizzazione. Obiettivamente: chi s'azzarderebbe a essere ottimista sul futuro della nostra classe politica?
Max Lodi
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