Dal congresso della Lega vecchi slogan, proposte improponibili e irrealizzabili. Una gran corsa per salire, more solito, sul carro del vincitore. Nessuna critica ai nuovi padroni del partito!
Ma dove stavano Maroni e i suoi amici (attuali!) quando Belsito faceva e disfaceva le finanze della Lega ? Possibile che nessuno ne sapesse? Se qualcuno sapeva o sospettava (e sono certo che ve ne erano) perchè non ha insistito per rivedere i bilanci e di fronte al rifiuto dei capi di allora non se ne è andato, denunciando le magagne?
Salvini ha inviato un ultimatum a Formigoni e a tutto il PdL ¨o con noi o con Monti. Per Salvini non vi sarà futuro per coalizioni con il Pdl se questo partito continuerà a sostenere Monti.
Carlo Passarotti
Salvini e la Lega han già corretto il tiro. Quello a Formigoni era un penultimatum. D'ora in poi briglia corta al governatore: ne verificheranno i compiti di mese in mese. Chissà come sarà contento Formigoni, abituato ad assegnare i compiti, e non a eseguirli.
Che ne sarà del futuro della Lega? Si apre una fase di transizione, adesso è stata trovata una quadra forzosa, poi si vedrà.
Di sicuro l'egemonia lombarda non esiste più, i veneti contano come da tempo volevano contare, e intravedono un dopo Maroni di loro spettanza. Zaia e Tosi hanno i titoli per succedere al neosegretario, quando verrà il tempo. Quanto sarà lontano, lo decideranno i fatti e non le opinioni. Cioè i risultati prossimi venturi della Lega nei cimenti elettorali: questo è quel che conta davvero, il resto conta poco o nulla. Naturalmente i risultati dipenderanno anche dalla scelta degli alleati, e sull'argomento non c'è attualmente identità di vedute.
Ma soprattutto dipenderanno dal recupero di credibilità popolare: è una rincorsa difficile, ci sono molte montagne da scalare, avversari nuovi da battere. Esterni e interni, perché i sostenitori di Bossi resteranno i fedelissimi del capo antico e non i fiancheggiatori dell'antico sodale subentratogli nel comando.
Max Lodi
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