Mi chiedevo se dopo le numerose chiacchiere nel vano tentativo di portare l'indipendenza autonoma in Lombardia, sfumata grazie ai politici leghisti, si potesse raggiungere l'obiettivo di inglobare i nostri paesi nell'Insubria. Bignasca della Lega Ticinese aveva proposto questo progetto dei paesi confinanti fino a venti chilometri. Bignasca e Nava, presidente della Regio Insubrica, potrebbero tentare di dare vita ad un sogno per anni sfruttato solo per propaganda padana. Le provincie che aderirebbero sono Varese, Como, Milano, Lecco e Sondrio. Una iniziativa che influirebbe positivamente nelle nostre casse e non solo per la benzina.
Furio Frigerio
La carta che a destra e a sinistra si pensa di giocare per il futuro lombardo è quella del Partito del Nord. Non una sciocchezza, come qualcuno l'ha sempre liquidata quando se n'è parlato. Semmai una professione di realismo. Il Nord, e specialmente il Nord prealpino, ha sue esigenze specifiche, che meglio dovrebbero essere rappresentate per chiederne soluzione al Paese. Al governo di Roma. La Lega ha fallito nell'intento. Forza Italia prima e il Pdl poi non ci hanno creduto. Il Pd ha perduto un'occasione dopo l'altra per federarsi e per affermare ciò che altri rifiutavano d'affermare. Una serie d'occasioni malamente sprecate mentre i problemi s'accumulavano, il propagandismo imperversava, le soluzioni latitavano. Se a teorizzare la creazione d'un Partito del Nord è nientemeno che Piero Bassetti, che fu il primo presidente della Regione Lombardia ed è personalità politica di prim'ordine, c'è da crederne alla realizzabilità. In ogni caso, alla sua necessità. Un progetto di destra o di sinistra? Un progetto trasversale alla destra e alla sinistra, com'è evidente che debba essere. Ma a questo punto anche un progetto guidato da volti nuovi, che dia non solo l'idea del rinnovamento ma offra anche un inedito personale rappresentativo. Un progetto all'apparenza impossibile, e proprio per questo intrigante all'occhio di qualche coraggioso.
Max Lodi
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