Stiamo assistendo all'ultimo , almeno speriamo, atto della telenovela che il camaleontico "binomio B & B" dalle molte vite ci propina.
La vecchia maggioranza tra sodali (Pdl e Lega) che sembrava defunta risorge e, anche se ampiamente sfiduciata nel Paese (i referendum e le recenti amministrative lo confermano) si ricompatta in Parlamento per votare contro tutte le altre forze politiche, compresa quella (Pd) con cui dice di sostenere l'attuale Governo Monti. A questa democrazia "rappresentativa" si dovrebbero apportare idonei correttivi. Quali? Una proposta avevo avanzato tempo fa, quella di una modifica costituzionale che introduca la possibilità di controlli periodici tramite referendum sul Governo in carica, ogni 18 - 24 mesi. Una "verifica in itinere" per accertare che l'operato dei governanti sia in sintonia con le aspettative e la volontà di quanti li hanno eletti, e mandarli a casa anticipatamente nel caso non si siano comportati correttamente o comunque non riscuotano più la fiducia degli elettori.
Giovanni Dotti
Perché demonizzare una maggioranza e non demonizzarne altre? Il Paese è stato penalizzato più dall'incapacità del centrodestra o più dalla litigiosità del centrosinistra?
Quando Berlusconi venne battuto per la seconda volta da Prodi, il centrosinistra aveva i numeri, sia pure risicati, per governare. Pensò bene d'erodere quel lieve vantaggio, costringendo il presidente del Consiglio alla resa. Perciò, colpe gravi da una parte, responsabilità non meno gravi dall'altra. Quanto all'ipotesi d'un ricorso ciclico al referendum per verificare la qualità del governo, essa appare tanto suggestiva quanto impraticabile. Gl'italiani sono sempre più restii a recarsi alle urne, figuriamoci se vi si recherebbero per dare la pagella al premier di turno e alla sua corte. E poi chi gli garantirebbe che del loro parere si terrebbe conto, e non se ne farebbe invece strame, come s'è fatto di numerosi verdetti referendari? Va bene sognare, ma il realismo ha le sue (brave) esigenze.
Max Lodi
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