Si promette di fare una nuova legge bipartisan, deve essere legata alla modifica della costituzione, deve essere franco-tedesca. Siamo d'accordo dissero i deputati due anni fa. Poi sei mesi fa, poi tre mesi fa.
Oggi siamo agli sgoccioli, insiste Napolitano, ma un manipolo numeroso di ''nominati bipartisan'' resiste. Hanno costruito la loro fortuna ed il loro potere calpestando la costituzione e quasi 58 milioni di cittadini deufradati dei loro diritti costituzionali. Dovremmo aspettare che i deufradatori cambino la "loro legge" motu proprio: vi sembra possibile? Non succederà mai.
A questo punto è obbligatorio l'intervento del presidente della Repubblica e della Corte Costituzionale per dichiarare incostituzionale la legge.
Francesco Degni
Napolitano ha già sollecitato ai partiti il rinnovo della legge elettorale, una porcata (Calderoli dixit) che ha fatto da un pezzo e male il suo tempo.
I partiti si guardano in cagnesco, perché gl'interessa di se stessi e non del Paese. Ma forse queste convenienze di bottega porteranno a un risultato. Il risultato potrebbe essere la legge elettorale proporzionale: ciascuno corre per sé, raccoglie il più possibile, e poi si allea con chi gli pare. Nessuna prefigurazione di alleanze, nessun sostegno preventivo a candidati premier, nessuna promessa che poi rischi di diventare imbarazzante.
Quest'idea dell'impegno-disimpegno è del resto l'unica che sembra poter presiedere a un futuro governo Monti-bis. Monti ha appena detto che non si ricandiderà, ma tra sei mesi i partiti si troveranno nella prevedibile condizione di chiedergli di ricandidarsi.
A quel punto a sostenere il professore non potrà che essere una coalizione come l'attuale, con l'ingresso nell'esecutivo di ministri politici, non solo tecnici. Un'operazione consentita solo da una legge elettorale proporzionale.
E' un progetto che Berlusconi ha già benedetto, Bersani invece no. Ma ci potrebbe ripensare: meglio vincere poco e governare, che vincere un po' di più e non riuscire a farlo.
Max Lodi
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