Sarebbe fin troppo facile fare dell'ironia immaginando vecchiette e vecchietti con la pensione minima armeggiare col pc. Sarebbe un'ironia inutile, dato che non si può escludere a priori che vi siano persone “in età da Internet” con un reddito da fame che consente loro di possedere ugualmente un pc e pagarsi la connessione ma non di pagare il ticket su farmaci e prestazioni per la salute. Io stesso ne conosco alcune.
Dopo tutto, il diritto di allocare come meglio si crede le scarse risorse di cui si dispone è tuttora un diritto indiscusso.
Bisogna però difendere anche un altro diritto, quello di grattarsi la testa di fronte a queste cose.
Nella mia professione sono costretto, “obtorto collo”, a trascrivere tutti i giorni su ricette e impegnative codici di esenzione dal ticket per reddito a pazienti il cui tenore di vita tutto farebbe supporre, tranne che siano poveri. Alcuni di loro possiedono case e automobili che io non ho mai posseduto e non potrò possedere mai e hanno magari anche il coraggio di lamentarsi di fronte a me (ma già, anch'io sono ricco...) del rischio di dover pagare la patrimoniale.
Ciò che però più mi preoccupa è il fatto che nessun partito osa mettere nel suo programma una radicale moralizzazione delle esenzioni per reddito, ciò che in democrazia significa che ad avere la coda di paglia non è una sparuta minoranza di furbi, ma una maggioranza larga abbastanza da poter determinare le fortune elettorali dei partiti. Se fossi più giovane, un bel viaggio all'estero lo farei anch'io. Di sola andata.
Antonio Attanasio
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