Sono molto contento che Balotelli sia arrivato al Milan: 20 milioni di euro ben spesi. Il mio giubilo è motivato dalla conferma che il nostro sia un Paese ricco (salvo i poveri che, se sono poveri, Dio sa perché!). La conferma della conferma sulla ricchezza del Paese proviene dalla mancanza di reazioni negative (e quindi dal sostanziale accordo sull'affare) di Vendola, della Cgil e della Fiom.
Ulderico Monti
Il Paese è e resta povero. A essere ricco, ricchissimo, è Berlusconi. Che si può permettere di gettare una fiche da venti milioni di euro sul tavolo elettorale. Sì, perché il valore autentico dell'acquisto di Balotelli è politico e non sportivo. Oddio: sportivamente può essere un affare, pur se sussistono dubbi a causa del carattere del tipo (non a caso definito giorni fa dal presidente del Milan "una mela marcia"). Ma se Balo s'integra nella squadra, con El Shaarawy formerà la coppia d'attaccanti più forte d'Italia. Tra le più forti d'Europa e forse al mondo. Politicamente, un affare lo è di sicuro. I sondaggisti stimano tra un punto e due il vantaggio che ne trarrà il Pdl. Circa 100mila voti in Lombardia, circa 500mila nel resto d'Italia: mica male. Da non sottovalutare che il giorno delle elezioni si disputerà il derby Milan-Inter. Quanto varrà per Berlusconi e Maroni un eventuale gol vincente di Balo? Varrà moltissimo, checché ne dicano gli avversari di sinistra e di centro. Siccome la risposta alla chiamata elettorale dipende anche e purtroppo da suggestioni pallonare come questa, agli juventini Bersani e Monti non resterà che volgersi in occasionali e interessati gufi, tifando (ma tifando da ultras) per l'Inter.
Max Lodi
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