Appartengo a quella percentuale del 50% di indecisi o che non vogliono recarsi alle urne. Sta diventando un problema di coscienza recarsi a votare. Poi, per chi? Con la legge elettorale Porcellum non è possibile apporre una preferenza a persone conosciute ed oneste. Crocettando il logo, in base alla percentuale dei voti, si rischia di mandare in Parlamento o in Regione gli infagati o peggio, i già condannati, che si fanno forza della legge elettorale per rientrare. Per cui, essendo di mentalità "onesta", cascasse il mondo, avendo il dente avvelenato con gli indagati del Parlamento (117) che hanno anche loro legiferato le Monti-tasse riducendomi in bolletta, io il voto lo darò a Grillo.
Roberto Mangoni
Anche se le liste sono di nominati, prevedono presenze non lordate da macchie giudiziarie. Di più: c'è chi ha provveduto a fare una selezione rigorosa proprio in tal senso, dandosi un codice etico da rispettare. E c'è chi ha fatto le primarie, perché fosse concesso ai cittadini scegliere i candidati. Perciò: questa legge elettorale rimane la porcata che era, ma la dannosità dei suoi effetti è stata in parte limitata. L'astensione può essere astrattamente positiva: una denunzia contro un sistema inaccettabile che va cambiato. Concretamente, serve al sistema per autoperpetuarsi. Chi garantisce che un non voto di protesta mini le fondamenta dello status quo? E non offra invece la pretestuosa occasione, di fronte al pericolo della rabbia popolare, d'alzare lo steccato tra Paese legale e Paese reale invece d'abbassarlo? I cambiamenti democratici si fanno dentro le istituzioni e non fuori. Fuori, si fanno le rivoluzioni.
Max Lodi
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