Penso che il malcontento accomuni tutti gli italiani. Il rischio è che una grande fetta abbia deciso di non presentarsi alle urne, mentre molti altri si dicono indecisi. Questo caos rappresenta una situazione nuova e preoccupante per il nostro Paese che rischia di risultare ingovernabile. Anch'io sono tra i malcontenti, ma dal gruppo del non voto mi sono schierato in quello degli indecisi perché penso che non sia né corretto né costruttivo non incidere con l'unica arma legale a disposizione. Se si deve esprimere malcontento e indignazione posso farlo votando a favore di chi nel sistema non si riconosce o comunque al momento non ne fa parte. Perciò esorto tutti ad andare alle urne.
Romano Valsecchi
Dice una corrente di pensiero che il voto di protesta sarà superiore alle aspettative. Andrà ben oltre i sondaggi. Renderà ingovernabile il Parlamento. È probabile che una parte di vero ci sia. E forse tanta parte. Non tutti quelli che daranno il proprio consenso a partiti finora non presenti alla Camera e al Senato, e a uomini finora non mischiatisi col potere, sono inclini a esplicitare ai sondaggisti la propria decisione. Sarà un male un Parlamento frastagliato? Forse sì, perché trovare una maggioranza capace d'autocostituirsi e reggere all'incalzare delle opposizioni pagherà un alto tributo al compromesso. Forse no, perché la situazione potrebbe finalmente costringere a voltar pagina. A fare ciò che finora non è stato fatto. A riformare per davvero e non per finta. A essere il governo serio d'un Paese stufo d'esporsi al ridicolo. Un ridicolo, come molti ridicoli, dal risvolto drammatico.
Max Lodi
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