Non andrò a votare per alcuni motivi. Eccone qualcuno: la decisione di Monti di salire in politica avocando a sé un'aurea di verginità. Peccato che i suoi principali compagni di viaggio rispondono al nome di Fini e Casini. La legge elettorale non è stata modificata e non avremo l'opportunità di esprimere le preferenza. Come si fa a credere ancora alle promesse di Berlusconi e della Lega? Grillo si rende conto di quel che dice quando parla del salario di cittadinanza e del referendum sull'euro? Bersani cosa pensa di noi quando ci vuol far credere che il Pd fosse all'oscuro della situazione del Monte dei Paschi? Rilancio la mia proposta per un'assemblea costituente che riscriva le regole a partire dal limite dei due mandati, e che non vi siano eleggibili coloro che siedono in parlamento da più di dieci anni.
Luca Zanini
Chi indica i possibili designati a un'assemblea costituente se non i partiti che sanno organizzare un'elezione? Chi stabilisce le modalità dell'evento futuro, se non quanti siedono nel Parlamento presente? Chi garantisce che questa soluzione assicuri chiarezza e non causi invece ulteriore confusione? E infine: quanto tempo ci vorrebbe, quante obiezioni bisognerebbe superare, quanta diffidenza rimuovere dall'animo popolare? Un modo per ovviare all'astensionismo, e alla sua sterile ricaduta, è di guardare alle persone più che alle bandiere sotto le quali si candidano. C'è gente perbene che vuole concorrere al rinnovamento del Paese e la si può trovare in diversi schieramenti. Non importa il dettaglio d'un programma, importa l'insieme d'un orizzonte di vita. È lì che si può guardare, se non con fiducia, almeno con non sfiducia.
Max Lodi
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