Nonostante non abbia votato per Grillo, non posso fare a meno di notare che i partiti non abbiano capito quanto richiesto da più di otto milioni di italiani e cioè che sarebbe ora di finirla con la vecchia politica, cosa del resto richiesta dallo stesso Matteo Renzi ai tempi delle primarie del Pd. Bersani, vista l'ostinazione di Grillo a non voler collaborare, cerca l'appoggio di Monti, che non basterà. A proposito di un governo tecnico, speriamo non abbia a ripetersi, perché questo vorrebbe dire che abbiamo votato per niente e che, oltre ai parlamentari eletti, dovremmo pagare lo stipendio anche a persone che nessun italiano ha votato.
William Cobelli
Il governo tecnico è una possibilità politica, se Napolitano non troverà un leader capace di raccogliere attorno a sé il consenso necessario a guidare il Paese. E' assai probabile che non vi riesca, perché il presidente obietta all'idea d'un governo di minoranza prospettata da Bersani. Ma di governi tecnici ce ne possono essere di tipo diverso. Con scopi diversi. Se lo guidasse, per esempio, il ministro degl'Interni Cancellieri avrebbe come obiettivo un'ordinaria amministrazione in attesa che i partiti facciano la riforma elettorale. Se lo presiedesse il governatore della Banca d'Italia Visco garantirebbe un ruolo incisivo a proposito d'economia e finanza. Se fosse nelle mani dei ministri uscenti Passera o Barca si darebbe una prospettiva verosimilmente più lunga, perché a tutt'e due viene assegnata una vocazione politica negata ad altri. E Renzi? Aspetterà il prossimo giro, dopo le nuove primarie del Pd e nell'anticipo elettorale che non sarà lontano, a causa dell'atteggiamento di Grillo.
Max Lodi
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