Dopo il buon risultato elettorale, Grillo ha dimostrato di pensare agli interessi politici del suo movimento e non a quelli del Paese. Ha detto di non voler dare la fiducia a un Governo costituito dalla forza che ha vinto le elezioni (Pd) votando di volta in volta sui singoli provvedimenti. Penso che chi vuole il cambiamento si debba assumere anche la responsabilità e pensare al bene del Paese. L'Italia non può permettersi l'ingovernabilità. Quanto ci costerebbero nuove elezioni? Centinaia di migliaia di euro. Inutile predicar bene e razzolar male, iniziamo dalle piccole cose.
Devis Tonetto
Le elezioni a giugno sono qualcosa più d'una possibilità, e a nessuno importa dei costi. Lo sono per Berlusconi, sicuro di conquistare un numero di voti superiore a quelli presi il 24 e 25 febbraio e incline ad attrezzarsi uno scudo istituzionale solido per parare i guai giudiziari che l'attendono; lo sono per Grillo che è convinto di moltiplicare i consensi, addirittura raddoppiandoli, e poi di governare da solo; lo sono per Bersani, che immagina di ricandidarsi alla guida d'una coalizione Pd-Vendola-Monti, rimandando la calata della carta Renzi al futuro.
Soltanto Napolitano ha la possibilià di far prevalere un gioco diverso, insistendo per la formazione d'un governo tecnico che duri alcuni mesi, magari fino alle elezioni europee del 2014, con il sostegno di quanti l'avevano dato al professore dal novembre 2011 al dicembre 2012. Pd e Pdl si dicono in disaccordo, ma le ragioni dell'emergenza (emergenza interna ad essi, oltre che emergenza del Paese) dicono che un accordo non è del tutto impossibile.
Max Lodi
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