Ennesima dimostrazione di casta con l'invasione del tribunale di Milano da parte di parlamentari Pdl. Ignorati i dettami fondamentali della Costituzione che stabilisce l'indipendenza dei poteri dello Stato (tanto è facile farlo, protetti dall'immunità). Il pretesto: evitare attentati alla democrazia, come se le vicende che interessano il loro capo siano materiale per "telegatti" e non oggetto di indagini. E dalle altre forze politiche? Il silenzio assordante.
Tiziano Clerici
Assordante no. Proprio Grillo ha fatto sapere che Berlusconi finirà come Craxi: non esattamente un complimento. E pure Bersani ha denunziato la gravità del gesto. L'ha stigmatizzato anche Napolitano, peraltro augurandosi che nessuna prerogativa di Berlusconi leader partitico subisca condizionamenti. E' vero quel che dice il capo dello Stato: politica e giustizia sono complementari, non incompatibili. Basta che ciascuna faccia la sua parte senza che l'altra v'interferisca. Rispetto dei ruoli, delle competenze, dei poteri. Sembrerebbe facile. Non lo è in un Paese difficile per natura. E anomalo per l'evoluzione elettorale degli ultimi vent'anni.
Alla base di tutto sta la mancanza di chiarezza sulla questione di fondo: il conflitto d'interessi che può riguardare chi governi o abbia comunque responsabilità istituzionali rilevanti. Questione ignorata da destra e rimossa da sinistra. Il resto dei problemi è venuto a cascata. Nel caso specifico, l'invasione del tribunale di Milano da parte di parlamentari, ex ministri eccetera ha offerto il destro per far correre sinistri brividi sul corpo democratico.
Già imbruttito di suo, è sembrato diventare inguardabile dopo un simile sfregio.
Max Lodi
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