Per partorire bisogna prima perdere la verginità. Per cui non diciamo che sabato il Movimento 5 Stelle si è spaccato: sabato ha cominciato a lavorare (e lavorando ci si sporcano le mani: che è diverso da sporcarsi la coscienza.) Buon lavoro! Sarà un lavoro difficile ma tutti abbiamo bisogno del lavoro di tutto il parlamento.
Caterina De Camilli
Il Movimento 5 Stelle ha sbattuto contro la realtà, che è diversa dal sogno. Non si può predicare contro tutto il male possibile del sistema, e poi quando dal sistema viene un segnale di rinnovamento rifiutarsi di coglierlo. Che è quanto ha fatto la maggioranza dei grillini. Non solo: dal leader è venuta la scomunica della minoranza che ha risposto alla sua coscienza, invece che agl'imperativi del capo. Uno vale uno, secondo lui. E uno ha valso uno, secondo alcuni dei suoi. Non s'è trattato di tradimento verso gli altri, semmai di coerenza verso se stessi. E di atto pragmatico. Un sistema o si abbatte dall'esterno facendo la rivoluzione o si modifica dall'interno sfruttando ogni occasione utile alla bisogna. L'elezione dei presidenti di Camera e Senato è stata una di queste. Bisognava decidere tra pregiudizio e buonsenso, ha sbagliato chi è rimasto fedele al pregiudizio, è stato lungimirante chi ha dato retta al buonsenso. Un conto sono gl'ideali astratti e un altro il metterli in pratica. L'intero M5S avrebbe dovuto votare due figure d'alto profilo professionale, etico e umano (due personalità che incarnano il cambiamento) come la Boldrini e Grasso: diceva don Milani -e molti l'han ricordato in queste ore- che le mani pulite non servono, se le si tiene in tasca. C'è anche un modo di sporcarsele per il bene collettivo.
Max Lodi
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