Faccio seguito all'articolo pubblicato lunedì 18 marzo u.s. "Ricordati i martiri delle foibe ma il monumento divide" . Ed in particolare replico all'articolo dell'Anpi: "Scelta parziale e carbonara, Dimenticati i partigiani", dov'è stata pesantemente criticata la decisione del Comune di Appiano Gentile. Prima di tutto esprimo tutta la mia solidarietà ed i più sentiti patriottici ringraziamenti al sindaco e tutta l'amministrazione di Appiano Gentile per aver dedicato un monumento ai martiri delle foibe e all'esodo degli istriani, fiumani e dalmati. Premetto che non ci risulta che in nessuna cerimonia del 25 aprile, né tanto meno nella giornata della Shoa, nessuno si sia mai degnato di ricordare anche gli italiani di Gorizia, di Trieste, dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia, assassinati, trucidati, annegati con una pietra al collo e infoibati dai partigiani comunisti jugoslavi di Tito, con la complicità dei partigiani comunisti italiani. La vostra esternazione, ritengo sia dovuta alla mala fede, al voler ancora ignorare e negare fatti realmente accaduti e al non voler accettare la verità storica (comprendiamo che per voi è molto scomoda!) come già ribadita dal Presidente Napolitano. I primi ad essere massacrati dai titini sono stati i partigiani italiani; non solo a Porzus ma in tutta l'Istria, Frausin, Vivoda, la Brigata Triestina, il fondatore del Pci di Albona (Pola), Negri, e tanti altri nostri conterranei che volevano che la Venezia Giulia, l'Istria, Fiume e la Dalmazia continuassero ad essere italiane come desiderava la maggioranza della popolazione. Voi dovreste essere presidio della verità e non della menzogna di parte solo per falsi motivi di credo politico e ideologico.
Guido Mkutz
Vice Presidente del Movimento Nazionale Istria Fiume Dalmazia
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