Vorrebbero elezioni subito Grillo, Berlusconi e Renzi. Ma questa esuberanza penalizza il Paese che non riesce a darsi un governo. Eppure tutti noi elettori dei tre leader li abbiamo votati affinché ognuno contribuisse alla stabilità mediando tra le varie esigenze. Dove sono gli uomini di governo dei loro partiti? I cavalli di razza delle competizioni elettorali capaci di generare consenso, subito dopo devono lasciare il passo ai cavalli di governo capaci di tramutare il consenso elettorale ottenuto in azioni concrete. Grillo, Berlusconi, Renzi facciano un passo indietro a favore dei politici governativi che vedono i compromessi non come un'onta.
Francesco Degni
Ci sono stati cavalli elettorali capaci d'essere cavalli di governo. Nella Prima e perfino nella Seconda Repubblica. Il guaio sono i ronzini, non i cavalli di razza. Per restare nella metafora: il Pd ne ha uno - dei secondi, non dei primi - però lo ha tenuto finora nella scuderia. Prudenza o dabbenaggine? La domanda è retorica, visto come sono andate le elezioni. Avverso a Bersani e alla nomenklatura, Renzi sta facendo - nell'attesa che si decida qualcosa sul prossimo governo - ciò che sarebbe nei doveri del segretario e della sua corte di comando: difendere la dignità del partito, conservargli l'onore, non piegarlo a umilianti figuracce. Questo ha subìto il Pd incartandosi nel corteggiamento a Grillo. Questo vuole cancellare Renzi, supplendo a un ruolo non esercitato da altri. E questo gli dovrebbe essere consentito senza perdersi in straccianti diatribe. Renzi è l'unico che può disarmare il grillismo e patteggiare con il berlusconismo senza vendere l'anima a due diavoli. Ammesso che siano diavoli.
Max Lodi
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