Cara provincia
Lunedì 09 Marzo 2009
Ma è questo il turismo sul Lago di Como?
Le accuse, garbate ma pesanti, di un ospite pisano
Cara Provincia,
abito in provincia di Pisa e sono un turista come tanti, che all’inizio di febbraio si è recato a Cernobbio per qualche giorno di relax.
Sono rimasto stupito dalla scarsità di servizi che offre una città turistica del suo calibro e ho notato che quasi tutte le strutture ricettive e i ristoranti di Cernobbio sono chiusi per ferie o, addirittura, "causa neve", neanche si trattasse di una baita di alta montagna durante la famosa nevicata dell’inverno ‘85/’86 !
La sera del mio arrivo ho girato per il centro storico di Cernobbio insieme alla mia famiglia e quando ormai ci eravamo rassegnati a mangiare un panino in un bar e a dirigerci verso Como per il pernottamento, abbiamo notato l’Albergo «Il Giardino», scoprendo con sollievo che dispone di un ristorante aperto al pubblico.
Non credo sia ammissibile non trovare un ufficio turistico a cui rivolgersi, un centro informazioni a cui chiedere dove dormire, o almeno dove mangiare un piatto caldo.
Mi chiedo come sia possibile che, in uno dei luoghi più rinomati del vostro bel Lario, ci sia un solo albergo aperto tutto l’anno ed esercizi pubblici che chiudono senza preavviso giustificandosi con il bollettino meteo.
Mi domando, inoltre, con quale criterio venga stabilita la stagionalità delle attività presenti sul territorio, basta forse qualche nuvola a scombinare i vostri piani?
In quale periodo è consigliabile soggiornare sul Lago, allora?
La presente non vuole essere una lettera di lamentela, ma una nota al sistema turistico lariano, che a mio parere ha molto da offrire, ma spesso è trascurato ed abbandonato al suo destino.
Le sole bellezze naturali non bastano a rendere un posto interessante, soprattutto se i disagi dovuti alla mancanza di infrastrutture ed organizzazione offuscano ciò che di buono la natura e, perché no, anche l’uomo, hanno creato.
Con la speranza di tornare presto nei pressi di "Quel ramo del lago di Como", vi ringrazio per l’attenzione, vi auguro buon lavoro e porgo cordiali saluti.
Matteo De Rosa
Pisa
(p.m.) Una lettera così garbata, ma anche così fortermente critica, non può non ricevere una risposta adeguata, che può venire soltanto dagli addetti ai lavori.
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