Cara provincia
Domenica 06 Settembre 2009
Camerlata attende una risposta
E’ inverosimile che tutto rimanga immobile ed incompiuto, sulla principale strada di accesso alla città
Il nuovo centro vedrebbe coinvolti direttamente gli esercenti delle piccole attività di Camerlata, disporrebbe della grande autorimessa progettata per più di 1000 posti auto coperti, risolvendo le annose carenze di parcheggio della zona; si rivaluterebbe un’ampia e importante area alla periferia della città con servizi pubblici e privati di prim’ordine, come gli spazi disponibili e varie funzioni nella nuova palazzina pubblica, il recupero di funzionalità della circoscrizione, il cinema, il centro commerciale, il birrificio, offrendo servizi che il centro della città non può permettersi di ospitare.
E’ inverosimile che tutto rimanga immobile ed incompiuto, sulla principale strada di accesso alla città, tanto più che mi risulta non vi sarebbe alcun onere a carico del Comune, anzi il Comune acquisirebbe una nuova palazzina di pubblica utilità, la disponibilità diretta di metà autorimessa. Mi è stato assicurato che i finanziamenti necessari per completare le opere sono tutti disponibili.
Faccio rimarcare che le attività del nuovo centro creeranno almeno 200 posti di lavoro, e in un momento come questo, in cui assistiamo a continui licenziamenti, non mi sembra poca cosa; sollecito prima il Comune e in secondo luogo i sindacati perché intervengano con tutto il loro peso a favore del lavoro.
Se la situazione di stallo dovesse continuare non comprenderei la ragione: non nascondiamoci dietro a questioni tecnico amministrative che oltretutto mi risultano favorevoli. Debbo piuttosto pensare a veti incrociati politici inspiegabili, che vanno nella direzione opposta agli interessi della città e dei lavoratori oppure, in ultima analisi, che Camerlata vada a toccare gli interessi privati di qualche forza occulta e potente.
Alberto Botta
già sindaco di Acquaseria e consigliere provinciale
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