Cara provincia
Giovedì 10 Settembre 2009
Povera Como, come Pola ai tempi di Tito
L'amarezza di un comasco che torna nella sua città e la ritrova a pezzi
Egregio direttore,
le sarei grato se tramite il nostro giornale lanciasse un messaggio ai signori onorevoli assessori, sindaco etc. etc. responsabili di condurre al meglio le sorti della città di Como sotto tutti i profili, sociale, architettonico, strade, decoro e così via.
Ho avuto la possibilità di trovarmi in vacanza nella vecchia confederazione jugoslava ancora ai tempi del regime di Tito. Non mi aspettavo molto come comforts, ma tutto sommato mi sono sempre trovato bene e soprattutto sicuro durante i 4 anni che ho passato allora.
Ho girato dappertutto, fino ai confini dell’Albania. Entrando da Trieste la città più importante è Pola: ebbene, qui mi sono fermato un giorno per visitare questa città una volta italiana, qui si trova un interessante complesso di opere romane ed anche manufatti del vecchio regime fascista (parlo sempre nel periodo di Tito) si trovavano ancora dei vespasiani con lo stemma del Fascio.
Ma quello che mi ha amareggiato è stato il decadimento dell’intera città, erbacce proprio nei monumenti antichi, case d’epoca decadenti e trasandate, cataste di legna da ardere fuori, nelle strade, da utilizzare in inverno per le stufe a legna... tempi duri per la popolazione.
Ora sono tornato quest’anno a Como, dato che sono sempre all’estero; signori miei, ho trovato la stessa situazione di Pola di molti anni fa, adesso qui a Como! Una piazza Amendola con aiuole con ortiche, in centro asfaltature inesistenti, solo rattoppi e buche, molte vie non conoscono assolutamente la scopa del netturbino, anche nei parchi di Villa Olmo e lungo la passeggiata di Villa Geno, etichetta di presentazione di una città, esattamente come allora si presentavano le città del regime comunista jugoslavo di Tito...
Data la mia professione giro molto, ma anche in Italia vi sono rari esempi di decadenza, come la città di Como.
Spiace, perché con me avevo un ospite straniero e semplicemente arrossivo di fronte a lui dicendo che provenivo proprio da Como...
Se questo è lo stato esteriore che si vede palesemente a Como immaginatevi che cosa potrebbe succedere dentro, nel Palazzo dell’amministrazione comunale. C’è da fare una riflessione...
Grazie della sua attenzione ma non potevo fare a meno di esternare ciò che ho visto.
Nat Della Casa
Phlymouth, UK
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