«c'è qualcosa di nuovo oggi nell'aria, anzi d'antico». L'Italia sta passando un momento difficilissimo, l'economia ristagna, lavoro per i giovani non se ne trova, chi resta disoccupato si dispera, la maggior parte dei pensionati (quelli che dopo 35-40 anni lavoro percepiscono una miseria di pensione, non certo i boiardi di Stato, i mestieranti della politica, i sindacalisti) fatica ad arrivare alla fine del mese.
Il Governo ha imbastito una manovra che, nonostante i suoi difetti, è stata approvata dalle autorità europee. Rimedi sicuri e immediati non ne esistono. Ma la Cgil ha trovato il rimedio sicuro: lo sciopero generale (ecco l'antico). Con un grande sciopero generale la Cgil risolverà tutto: ridarà lavoro ai giovani, porterà commesse alle industrie, potrà perfino risollevare la Borsa. Ma come ha fatto il Governo a non pensarci prima?
Ma Tremonti, allora, è veramente un incapace e un inetto! Affidiamoci quindi alla Cgil e di certo raggiungeremo la Grecia nel baratro in cui va cadendo. Eppure anche ad Atene i sindacati hanno proclamato scioperi generali e si sono visti i risultati. D'accordo con i sindacati comunisti, o al traino della Cgil, Bersani, da segretario del Pd, straparla, lancia proclami che ricordano tanto quelli degli anni '60, infarciti di vetero comunismo, incitanti alla lotta di classe. Ma, non rattristiamoci, con un grande, riuscito sciopero generale, con cortei ricchi del colore rosso delle bandiere del popolo lavoratore, supereremo la crisi che attanaglia tutto il mondo, ma della quale i sindacalisti della Cgil hanno trovato la soluzione. A Milano, intanto, la giunta rosso-fiamma di Pisapia ha trovato anche lei una soluzione: aumentare i biglietti dei servizi pubblici, aumentare tasse e balzelli e proporne dei nuovi?
Aumenti di tasse, nuova Ici, altro ancora? Staremo a vedere: gli aumenti introdotti dalla sinistra sono “belli e dovuti” e in fondo come dice Tabacci pagare le tasse è bello. Forse lo sarà per chi, come lui, ha due incarichi e non se ne vergogna. Signor Sindaco cominci invece a ridurre del 50% gli emolumenti suoi e dei suoi assessori, riduca il valore del gettone di presenza o di altro stipendio ai mestieranti della politica che affollano l'amministrazione comunale. Basta con i consulenti. Sarà anche poco, ma rappresenterebbe un inizio. E allora, forza, diamoci da fare, abbassando i costi della politica.
Dr Carlo Passarotti
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