Inserendo le parole "tassa.li" su Google si accede ad un sito dove, attraverso un'applicazione per i-pad, vengono segnalati dagli utenti tutti i casi di evasione di loro conoscenza. Tutto da prendere con le pinze perché se volessi denunciare anche un caso inesistente, potrei farlo tutelato dall'anonimità del mio gesto. Poiché tuttavia compaiono casi relativi a scontrini di pochi euro e dato che la somma in pochi giorni e con solo 1600 utenti segnalanti è arrivata a 21 milioni di Euro, la cosa fa pensare.
La norma “manette-agli-evasori” potrà passare perché penso che nessuna categoria scenderà in piazza a protestare per la eccessiva durezza (dovrebbe farlo sbandierando le tasse inevase?), ma fa il solletico al problema, fermo restando che quel tipo di evasione è quella, quasi legale e salvo la parte legata alla criminalità, inventata dai commercialisti colleghi del ministro dell'economia.
L'idea della tracciabilità dei pagamenti fa ridere: è difficile tracciare un pagamento in nero. Ben diverso sarebbe se lo Stato concedesse di recuperare l'IVA su fatture di manutenzione, od altro di similare, aggiungendovi un piccolo beneficio in termini di detraibilità. Saremmo molto invogliati a chiedere tutte le fatture possibili ed i nostri furbi fornitori dovrebbero farlo a loro volta, avviando un circolo virtuoso: ho un'assicurazione integrativa sulla malattia e non c'è medico al quale io non abbia chiesto fattura.
Alberto Molteni
Caro Molteni,
un Paese che affida alla delazione la residua e alquanto improbabile speranza di racimolare qualche soldo è un Paese alle corde, che si chiude nell'angolo come un pugile suonato. Intendiamoci: al punto in cui siamo, mentre il baratro sta per inghiotterci, tutto tornerà utile, anche il sindaco gabelliere piuttosto che il vicino di casa spione, ma non si dica che questa è una manovra. E' soltanto un'elencazione di provvedimenti scoordinati e di dubbia efficacia, che spesso si riducono a enunciazioni o annunci. Sono proprio curioso di vedere quanti saranno i grandi evasori che finiranno dietro le sbarre. Perché chi è capace di evadere la bella sommetta di 3 milioni di euro (e non credo che siano migliaia) ha anche le risorse per garantirsi l'impunità.
La strada è quella che indica lei: un sistema di interessi contrapposti in cui ciascun cittadino diventi, nel suo piccolo, un controllore ed abbia il proprio tornaconto. Detto in soldoni: metteteci in condizione di scaricare almeno una parte delle spese. Lo chiediamo da qualche decennio, ma non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire. Intanto domani riapriranno i mercati. Tocchiamo ferro.
Pier Angelo Marengo
[email protected]
© RIPRODUZIONE RISERVATA