Vi siete mai chiesti perché il binomio Berlusconi (il gatto) - Bossi (la volpe) è così saldo e inscindibile? Perché nonostante la volontà popolare si sia espressa chiaramente contro di loro nelle recenti consultazioni elettorali e nei referendum il duo continua imperterrito come se niente fosse? La risposta mi sembra molto semplice: il duetto sa che ormai appartiene al passato e che non ha davanti alcun futuro (tant'è che ha già designato i successori: Alfano e Maroni); il popolo si è svegliato, ha finalmente capito di esser stato ammaliato per anni dalle loro furbate e dalle false promesse e ha reagito con l'unico mezzo democratico che gli è consentito, il voto. Perciò ora i due si tengono saldamente aggrappati l'uno all'altro, puntellandosi a vicenda (nonostante le molteplici e sostanziali divergenze politiche) per mantenere il più a lungo possibile questo governo agonizzante che assicura loro impunità e vantaggi. Nei prossimi mesi daranno fondo al barile, raschiando tutto il possibile. E l'opposizione che fa? Sta tranquilla a guardare, forse aspettando, ahimè, quella "implosione" dell'attuale maggioranza (risicata sì ma solidissima) che spontaneamente non avverrà mai.
Giovanni Dotti
C'era un'ìpotesi, qualche mese fa. Che un governo di transizione, guidato da Tremonti o Draghi o Monti e con l'appoggio sostanziale (ovvero l'astensione) d'alcune minoranze di centrosinistra, imponesse al centrodestra di fare ciò che il centrodestra doveva fare da tempo e non faceva. Poche ed efficaci riforme, a partire da quella elettorale, nell'attesa di richiamare alle urne gl'italiani. Era una soluzione ragionevole, e che prevedeva il richiamo in panchina (forse momentaneo, forse no: il futuro era tutto da disegnare) per Berlusconi. Fu una soluzione osteggiata, poi aborrita e infine accantonata. Meglio tirare a campare. Meglio affidarsi ai voltagabbana parlamentari per salvare una legislatura dove da salvare c'era poco. Adesso, mentre ha iniziato a suonare la sirena dell'allarme finanziario, recriminare non serve. E demonizzare neppure. E inveire tantomeno. Serve un sussulto di responsabilità nazionale per tirare fuori il Paese dal gorgo in cui s'è cacciato. Berlusconi, Bossi e Tremonti continueranno a convivere (sono costretti a convivere, anche se volentieri ne farebbero a meno), ma con loro dovrà convivere anche l'opposizione. Obbligata a evitare la caduta del governo per impedire la caduta dell'Italia. Si tratta di capire quale contratto politico (clausole e scadenza) regolerà questo convivere.
Max Lodi
© RIPRODUZIONE RISERVATA