Cara provincia
Giovedì 15 Gennaio 2009
Se il sindaco non "sente" la sua città
Sono già 4500 i comaschi favorevoli ad un dormitorio pubblico aperto tutto l'anno
Vorrei fare alcune considerazioni sull’intervista che il sindaco di Como, Stefano Bruni, ha rilasciato al vostro giornale relativamente al "dormitorio aperto tutto l’anno".
La prima è che il sindaco di qualsiasi città o paese, dovrebbe preoccuparsi del benessere di tutti i suoi cittadini, specie dei più deboli, e chi frequenta il dormitorio sono proprio questi.
La seconda: mi chiedo come fa Stefano Bruni a dormire tranquillo, in primavera, in estate, in autunno, durante le notti umide e piovose, sapendo che ci sono persone, sottolineo persone, che non hanno un luogo dove ripararsi.
Un’altra considerazione è sul modo con cui Bruni interviene. Il sindaco dice no... Ma Bruni sa che attualmente 4500 cittadini della sua città, della città che amministra, tramite una raccolta firme, proposta da un Comitato, hanno detto che sono d’accordo per un dormitorio aperto tutto l’anno? E che tra i firmatari ci sono molti cittadini che lo hanno votato, ci sono tanti suoi elettori... Mi pare che il sindaco non sappia raccogliere il "sentire" della città, della sua gente. Cosa, questa, che mi pare grave...
Laicamente sono convinto che una città è tale, quando sostiene le persone più deboli, quelle più in difficoltà, le aiuta a crescere, condivide i momenti impegnativi, propone e crea solidarietà. La scelta di non considerare un luogo aperto tutto l’anno, quale un dormitorio, luogo di incontro e di ascolto di tante problematiche, luogo per poi progettare un futuro migliore, luogo per aiutare persone a realizzarsi, mi pare una scelta antisociale.
Però con Bruni, nonostante posizioni e pensieri sociali diversi, condivido un’unica Fede, magari camminando su "sentieri" paralleli, ma che tendono ad una meta comune. Sul mio sentiero incontro spesso le Beatitudini... ero afflitto, mi hai consolato; ero affamato, mi hai dato da mangiare; ero nudo, mi hai vestito; non avevo casa, mi hai dato un tetto... cose, queste, che mi interpellano sempre.
Non so se Bruni percorre il mio stesso "sentiero"... magari è quello parallelo. Dico però che, oltre ad un tetto, ad un letto, ad un piatto di minestra, dovrebbe esserci sempre anche qualcuno che ti dà la buonanotte. Il senso del dormitorio aperto tutto l’anno è anche questo. Cosa che diceva anche don Tonino Bello, una persona che sui sentieri che io e Bruni percorriamo, si incontra spesso.
Luigino Nessi
portavoce di Paco
componente del Comitato Referendario
Como
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