Al mercato con un febbrone a 40°
Giallo: «Ma il termometro funziona»

Fino: una volta tornati a casa mamma e figli hanno visto i valori tornare a 36

Il misuratore di temperatura della Polizia Locale di Fino Mornasco rileva alla famiglia in visita al mercato un febbrone da cavallo, soprattutto ai bambini. Eppure loro stanno benissimo. Davvero curioso l’episodio verificatosi al primo giorno di riapertura del mercato dopo lo stop per il coronavirus. Tre persone, mamma e bimbi piccoli, sono stati invitati a tornare a casa per una temperatura corporea da rischio ricovero, ma una volta giunti nell’abitazione non c’era più traccia della febbre. «Noi stavamo benissimo, non usciremmo con la febbre - racconta la donna protagonista della vicenda – però abbiamo atteso del tempo sotto al sole e forse per questo potrebbe essersi alzata la temperatura, ma né io né i bambini avevamo sintomi di alcun genere, se non la pelle un po’ calda. Nella prima misurazione, la mia temperatura era oltre i 38 gradi e quella dei miei figli addirittura di 40 e 41 gradi, mentre nella seconda era un po’ scesa ma comunque alta. L’agente ci ha dunque invitato a tornare e non ho avuto nulla da dire, potevamo anche evitare quella passeggiata al mercato. Una volta a casa, la temperatura di tutti era intorno ai 36.5 gradi. Non è una polemica la mia, ma un aneddoto che può strappare un sorriso. Chissà, però, quando quest’estate farà ancora più caldo, come andranno le cose: non sarà facile attendere in fila sotto il sole».

Di sicuro, spiegano gli agenti della Polizia locale, il termometro funzionava benissimo. «Arrivati a loro, il termometro è schizzato oltre i 40 gradi per i bimbi, 38.6 con la mamma: ci siamo stupiti e abbiamo riprovato su di noi e sul resto della gente in fila, ma la temperatura era normale. Tornando a provarla a loro, si è rialzata di nuovo. In queste condizioni non ce la siamo sentita di farli entrare». (Daniela Colombo)

L’articolo completo su La Provincia di domenica 10 maggio

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