Andrate, pochi volontari
La processione è a rischio

Alcune defezioni e contrasti minacciano la cerimonia di San Bartolomeo a fine agosto. L’assessore Minniti: «Ci sono state incomprensioni ma la festa va fatta»

Dopo 45 anni ininterrotti di festa, per San Bartolomeo i volontari cercano nuove energie per organizzare la processione e la sagra. Nel frattempo l’inaugurazione della nuova chiesa slitta ancora. Ad Andrate correva l’anno 1972 quando lo sculture Pio Panizza realizzò la copia identica della statua del Santo di Giffone, paesino calabrese dal quale provenivano decine e decine di emigrati insediatisi nella nascente frazione di Fino.

Da allora, l’ultima settimana di agosto, l’intera comunità porta in spalla casa per casa “Bartolo”, questo rito nel tempo si è consolidato, perfino Mino Reitano venne ad omaggiare la statua. Ora però serve nuova linfa per rinvigorire questa tradizione, le vecchie generazioni di organizzatori hanno infatti deciso di fare un passo indietro. Così venerdì sera gli andratesi si sono riuniti al campo sportivo.

«È in corso un passaggio di consegne – spiega Sara Minniti, assessore con delega all’urbanistica per il Comune di Fino e andratese di nascita – per motivi anche personali molti volontari si sono sfilati dall’organizzazione, per esempio mio padre». «Tanti sono ormai pensionati, mettere in piedi la festa è molto impegnativo in termini di tempo e di fatica e purtroppo ci sono state anche delle incomprensioni. Ma per Andrate questa festa è importante, è un segno, un collante».

Altri dettagli sul giornale in edicola domenica 25 giugno.

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