Compleanno in carcere per Julian Assange: in 250 per la testimonianza del padre a Montano Lucino

Sono 52 le candeline spente oggi, 3 luglio, da Julian Assange, giornalista australiano incarcerato nel Regno Unito con richiesta di estradizione negli USA per aver diffuso documenti sensibili sulla gestione statunitense della guerra in Afghanistan e Iraq. Il territorio comasco nell’ultimo anno è entrato attivamente nella storia che ruota intorno al cronista australiano in due occasioni: la prima, lo scorso 10 dicembre, giornata mondiale dei Diritti Umani stabilita dall’Onu, nel corso di una manifestazione degli attivisti comaschi e non solo che ne sostengono la scarcerazione; più recentemente, il 23 giugno, a Montano Lucino, con la proiezione del docu-film “Ithaka”, ispirato al travagliato impegno della famiglia di Assange nel tentativo di liberarlo.

La storia

Assange è fondatore del sito WikiLeaks e la sua storia è stata raccontata un po’ ovunque: era il 2010 quando WikiLeaks diffuse quei documenti riservati sull’Afghanistan e l’Iraq e nel 2019 Assange è stato incarcerato nella prigione di massima sicurezza di Belmarsh, nel Regno Unito, dopo essere rimasto dall’estate del 2012 barricato all’interno dell’ambasciata ecuadoregna a Londra, tutelato dallo status di rifugiato politico.

Solo a maggio del 2019 Assange viene incriminato dagli Stati Uniti con 18 capi d’imputazione (con una pena prevista, in caso di colpevolezza, di dieci anni per capo d’accusa) a proprio carico per aver diffuso centinaia di documenti riservati sulle guerre combattute dagli Usa in Afghanistan e Iraq. Nei documenti diffusi dal sito fondato da Assange venivano denunciate uccisioni di civili e varie atrocità e torture ad opera delle forze militari statunitensi. Nel 2020, è iniziato il processo per l’estradizione negli Usa.

A Montano il docu-film sull’Odissea del padre di Julian per ottenere la liberazione del film

A seguito della proiezione del docu-film “Ithaka” di Ben Lawrence, a Montano Lucino, il padre di Julian Assange, John Shipton, è intervenuto in videochiamata per offrire agli spettatori - circa 250 persone hanno partecipato all’evento presso il Teatro Smeraldo - una testimonianza della lotta continua che la famiglia di Assange, e in particolare il padre, ha intrapreso dal 2012 ad oggi per liberare il giornalista.

«John si è molto commosso quando è iniziata la videochiamata e tutti si sono alzati in piedi per applaudirlo - racconta Lorena Corrias, referente italiana per la diffusione di “Ithaka” e attivista della prima ora per la liberazione di Assange - credo che ormai sia abituato all’attenzione che le persone rivolgono al caso di suo figlio, ma ci ha tenuto a sottolineare quanto per lui e per tutta la famiglia sia importante che l’opinione pubblica continui a parlare di questo caso». “Ithaka” è stato proiettato solo tre volte in Italia: la prima, a Roma, la seconda, domenica 18 giugno, al Festival BiograFilm di Bologna; infine, la terza econda a Montano Lucino. «Ma sicuramente ci saranno altre proiezioni sul territorio comasco - continua Corrias - molto probabilmente anche a Como questo autunno».

A presentare la pellicola a Montano Lucino sono stati Franco Cavalleri e Lorena Corrias del gruppo Como_for_Assange, al quale si può aderire scrivendo a 328/7680405 o agli indirizzi [email protected] e [email protected].

L’incontro della moglie con Papa Francesco

Recentemente, Papa Francesco ha incontrato in Vaticano la moglie di Julian Assange e i loro due figli. Il movimento #FreeAssange, che conta attivisti in molte parti del mondo, ha accompagnato la visita della moglie del giornalista australiano al Papa con numerosi flashmob. Anche oggi tuttavia Assange spegnerà le candeline in carcere, nel Regno Unito, in attesa del responso sui ricorsi contro la richiesta di estradizione negli Usa.