Cronaca / Como cintura
Sabato 14 Settembre 2019
«Bike sharing, il servizio non funziona»
E il Comune ora cerca un nuovo partner
Palazzo Cernezzi punta il dito contro la società Bicincittà: «Non siamo soddisfatti». Anche Cernobbio vuole cambiare. La replica: «Siamo tranquilli, abbiamo lanciato la nuova app»
Il bike sharing sul lago è un servizio fantasma: Cernobbio vuole cambiare azienda, Como pensa ad una società parallela. Nel 2013 in città è sbarcato Bike&Co, il servizio di bike sharing gestito dalla società Bicincittà che attraverso 16 stazioni offre biciclette a noleggio ai turisti e ai cittadini.
Ad inizio anno a fronte delle critiche dell’utenza e dell’amministrazione comunale, l’azienda si era ripromessa di potenziare il servizio. Finita la stagione turistica i commenti non sono molto cambiati. «Dobbiamo rilanciare completamente il bike sharing – dice l’assessore alla viabilità Vincenzo Bella – abbiamo chiesto all’azienda di migliorare il servizio, ma non siamo soddisfatti. Si fa fatica a reperire gli abbonamenti nei punti vendita autorizzati, l’app è carente. Serve un altro interlocutore che in parallelo garantisca un buon noleggio».
«Così com’è il bike sharing non va – commenta Matteo Monti, il sindaco di Cernobbio – pochi lo usano, le manutenzioni come il noleggio sono scarse. Insieme a Como vogliamo voltare pagina dal 2020. Siamo in trattativa. Vorremmo coinvolgere anche i paesi del lago». L’app per noleggiare la bici su Google Play ha delle cattive recensioni, la maggioranza degli utenti assegna una sola stella su un massimo di cinque.
«Se le amministrazioni vorranno affiancare al nostro servizio altre realtà facciano pure - spiega Gianluca Pin, il rappresentante della società Bicincittà – noi siamo tranquilli, c’è un contratto firmato, abbiamo fatto il nostro lavoro e abbiamo anche lanciato una nuova app. Quanto al servizio sarebbe importante coprire tutte le zone della città, aumentare la dotazione delle biciclette infatti significherebbe un aumento esponenziale dei noleggi. Ci auguriamo che i comaschi vogliano credere davvero in questo mezzo di trasporto. Quanto agli spazi pubblicitari che non ci sono stati riconosciuti senza contenziosi siamo in procinto di iniziare le prime installazioni sui cartelloni stradali».
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