Como, crac Olmetto
Sequestro bis del Tribunale
Via 28 milioni

Nuovo provvedimento dopo la sentenza del Riesame Sigilli ai conti correnti bancari e a una villa con vista su lago e città

Como

Sequestrati, dissequestrati e, infine, nuovamente sequestrati. Tornano i “sigilli” sopra i soldi e le proprietà immobiliari degli ex amministratori della Olmetto, l’azienda tessile di Maslianico fallita nel 2015 e per il cui dissesto, il novembre prossimo, si terrà un processo per bancarotta fraudolenta. Il Tribunale di Como, nelle scorse settimane, ha disposto il sequestro conservativo dei beni di Carlo Strazza, ex patron della Olmpetto, e dei due ex consiglieri di amministrazione della società, Vincenzo Rappa e Giampaolo Vianello. Un sequestro complessivo per un valore di 28 milioni di euro, ovvero l’entità del dissesto, almeno stando ai conti della Procura di Como (l’inchiesta è coordinata dal pubblico ministero Mariano Fadda).

Lo scorso aprile lo stesso Tribunale di Como aveva restituito tutti i beni sequestrati nelle settimane precedenti agli stessi tre ex amministratori, accogliendo l’istanza dei legali degli imputati secondo cui il giudice, che aveva disposto il sequestro, non avrebbe sufficientemente valutato la fondatezza degli indizi raccolti a carico degli indagati. Ora, dopo il rinvio a giudizio degli ex amministratori, il Tribunale è tornato sull’istanza di sequestro presentata dalla parte civile del fallimento Olmetto valutando che il rinvio a giudizio di fatto esime il Tribunale a fare valutazioni più articolare, visto che esisterebbe una seria possibilità di sussistenza dell’ipotesi di reato.

Da qui la decisione dei giudici comaschi di procedere al sequestro conservativo dei beni di Carlo Strazza per quasi 17 milioni a titolo esclusivo, per ulteriori 8 milioni e mezzo in solido con Rappa e per i restanti 2 milioni e 800mila euro in solido sia con Rappa che con Vianello. Il sequestro ha riguardato i conti correnti bancari dei tre ex amministratori, ma anche le proprietà immobiliari tra cui la meravigliosa villa vista lago nelle vicinanze del Grumello, con il sequestro - solo sulla carta, in attesa di eventuali ricorsi e, soprattutto, dell’esito del dibattimento - registrato in conservatoria.

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