«Contratti firmati a nostra insaputa»
Due comaschi a processo per truffa

La denuncia di tre clienti: «Ci hanno fatto sottoscrivere finanziamenti mai richiesti»

Como

Convinti di apporre una firma su un documento per ottenere i rimborsi di oneri pagati anticipatamente (e mai restituiti) a banche, società finanziare e assicurazioni, si sarebbero ritrovati con un finanziamento in realtà mai richiesto a fronte della cessione di un quinto del proprio stipendio o della pensione.

Sono almeno tre i comaschi che accusano l’amministratore di una società di consulenza di Camerlata, e la sua convivente, di truffa. Entrambi sono finiti a processo anche per esercizio abusivo di attività finanziaria e di attività assicurativa abusiva per aver fatto da procacciatori di clienti a favore di una società autorizzata.

I tre clienti che li accusano si sarebbero ritrovati intestatari a loro insaputa di una richiesta di finanziamento che - assicurano - non hanno mai sottoscritto. In questo modo i due imputati avrebbero potuto garantirsi le provvigioni garantite ai procacciatori di clienti

Comparsi nei giorni scorsi davanti al giudice, sia Ciconte che Iannone hanno chiesto la messa alla prova per poter estinguere il reato contestato, mentre Lietti ha chiesto di essere giudicata con rito abbreviato.

Il processo è stato quindi aggiornato al prossimo mese di gennaio quando il giudice deciderà il da farsi.

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