Fino, ricorso al Tar
contro il nuovo girone
«Sarà un disastro»

I cambiamenti di viabilità per il piano Esselunga, la Cooperativa edilizia si era rivolta al Capo dello Stato

Finirà davanti al Tar il progetto per rivoluzionare la viabilità in centro con l’arrivo del nuovo supermercato. La Cooperativa edilizia di Fino Mornasco, sostenuta da un comitato di cittadini, nei mesi scorsi si era rivolta al Capo dello Stato per cercare di fermare il progetto teso a realizzare il nuovo girone. Auto e camion un domani passeranno da via Marco Polo, da via Scalabrini e da via Livescia, bloccando per sempre le sbarre del passaggio a livello di via Risorgimento.

La partita non è di poco conto, a gennaio la Regione Lombardia ha dato l’ok alla costruzione di un Esselunga vicino all’uscita dell’autostrada, il privato in cambio si impegnerà a fare opere di urbanizzazione per circa dieci milioni di euro. Bisognerà soprattutto ingrandire il sottopasso di via Scalabrini, ma anche costruire una rotatoria al casello dell’autostrada e appunto bloccare per sempre le sbarre del passaggio a livello della stazione.

«È questa l’idea che ci trova fortemente contrari – spiega Arturo Roncoroni, presidente della Cooperativa edilizia – non tanto la costruzione del supermercato, ma il ridisegno della viabilità. Secondo noi il nuovo girone sarà un disastro, tir e camion dovranno fare un giro dell’oca in pieno centro. Era meglio trovare delle alternative che al contrario portassero fuori dall’abitato il traffico».

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