Funicolare, 4 milioni spesi
per morire di caldo

È la cifra spesa in 13 anni per nuove carrozze e lavori sull’impianto di risalita, irrisolto il tema temperatura. Il presidente del Cpt: «Aprire i finestrini richiede un’ulteriore omologazione, pensiamo a un nuovo condizionatore»

In tredici anni sono stati spesi quasi quattro milioni di euro per la funicolare senza riuscire però a risolvere il problema del caldo torrido. L’ultima tranche di pagamenti, pari a 52mila euro, è dei giorni scorsi.

Sono state cambiate le carrozze, ma l’aumento esponenziale dei turisti ha portato a un utilizzo praticamente ininterrotto del servizio senza il necessario stop che consente alle vetture di raffreddarsi. Il risultato? Temperature insostenibili. E l’ultima iniziativa, quella della schermatura dei vetri, se da un lato riduce la temperatura, dall’altro toglie però la visuale. «Sono state fatte una serie di valutazioni - spiega il neo presidente del Cpt Daniele Peduzzi - e paradossalmente quella più complicata è quella dell’apertura dei finestrini poiché richiederebbe una nuova omologazione. In pratica andrebbero smontate le carrozze e omologate nuovamente con i vetri aperti dall’azienda produttrice, operazione che richiederebbe un paio di mesi». Tempo durante il quale la funicolare sarebbe fuori uso.

Quindi? «Stiamo valutando la possibilità - aggiunge Peduzzi - di togliere gli attuali corpi refrigeranti in modo da bypassare il fermo macchina di 10 minuti in modo da sostituirli con corpi di ventilazione. Parliamo in ogni caso di modifiche che richiedono lo stop della funicolare e la sostituzione del servizio con il bus. Si tratta quindi di lavori da fare in bassa stagione e sui quali c’è da decidere a chi spetti l’onere». Atm, gestore del servizio, ha il contratto in scadenza a fine anno (la nuova gestione non partirà, però, probabilmente prima della fine del 2020) ed è quindi complicato portarli a investimenti. «Si potrebbe anche pensare a una via di mezzo - auspica il presidente del Cpt - ma anche noi dovremmo comunque passare dall’assemblea dei soci. In ogni caso l’obiettivo è quello di arrivare a una soluzione per la prossima stagione». Peduzzi dice anche che la settimana scorsa è stato effettuato un test mantenendo i tempi esatti per la refrigerazione di 10 minuti prima della corsa successiva. «Sulle carrozze - dice - non ci sono stati problemi con il caldo, ma si sono registrati malori all’esterno poiché le code si sono allungate di molto. Non va bene».

Il problema della mancanza di aria condizionata verrà in ogni caso inserito nel bando di gara per assegnare la gestione dell’impianto. «Il Comune di Brunate e lo stesso Cpt - chiarisce a riguardo Peduzzi - avevano già scritto al Tpl evidenziando una serie di necessità, tra cui appunto l’aria condizionata. Crediamo anche che sia necessario affiancare, non sostituire, un servizio bus a quello della funicolare in modo che comaschi e brunatesi non debbano stare in coda 40 minuti per scendere a Como, ma possano optare per il mezzo alternativo». Tra gli interventi che verranno valutati c’è anche l’istituzione di una corsia preferenziale per gli abbonati e la ristrutturazione radicale della stazione di partenza di Como.

«A prescindere dal bando - conclude il presidente - la sostituzione dell’impianto va studiata, ci sono progetti esecutivi già pronti. Non possiamo dire alla gente di aspettare in coda sotto il sole per tempi lunghi».

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