Funicolare rovente
L’ex Asl: «Tocca al gestore
trovare una soluzione»

Assiepati a 40 gradi, ma non si trova la soluzione per ammodernare le carrozze

Nessuna soluzione nell’immediato, e per il futuro si vedrà. Il problema della funicolare rovente anche questa estate non sarà affrontato: il trenino che collega Como con Brunate rimarrà con i finestrini sigillati e privo di climatizzazione al proprio interno, nonostante le temperature infuocate registrate in questi giorni.

I 40 gradi registrati la scorsa settimana e documentati dal fotografo de La Provincia durante un viaggio, non rimarranno un caso isolato, sempre che queste condizioni di viaggio, che per i medici sono al limite del sopportabile (sconsigliano vivamente di salirci), saranno ancora permesse dall’Ats dell’Insubria. L’autorità sanitaria potrebbe infatti accertare che non venga garantita la tutela della salute dei viaggiatori nei casi di caldo eccezionale, una pronuncia che porterebbe alla sospensione delle corse quando la temperatura supera una determinata soglia. L’impossibilità di abbassare i finestrini (nel tratto in galleria è pericoloso esporsi), fa il resto.

Nei giorni scorsi si sono segnalati casi di persone, in particolare anziani, in difficoltà. Per ovviare ai disagi, che puntualmente si ripropongono tutte le estati, è stata ridotta la capacità di trasporto, da 80 a 50 passeggeri.

Proprio l’Ats dell’Insubria, sollecitata da La Provincia per un parere sulle condizioni di viaggio delle funicolare, ha rilasciato ieri la seguente nota: «Le attuali condizioni microclimatiche necessitano di provvedimenti che assicurino il comfort termico per i passeggeri. Le misure equivalenti attuate (riduzione del numero dei passeggeri) non sono sufficienti a ridurre il disagio in un ambiente confinato.Qualora non fosse possibile provvedere con altri mezzi di trasporto è in capo al gestore dell’impianto assicurare adeguate misure alternative».

La palla passa ora dunque all’Atm, che ieri non ha voluto aggiungere altro rispetto a quello che già si conosce, ovvero che la soluzione non si è ancora trovata e che non lo sarà nemmeno per questa estate.

Peraltro, difficilmente vorrà investire soldi su un impianto sul quale sta lavorando in deroga: tra sei mesi infatti il Consorzio provinciale dei trasporti, proprietario della struttura, metterà a gara la gestione, e potrebbe non essere più l’azienda milanese a doversene occupare.

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