Fusione, Cernobbio dice sì
Tocca a Moltrasio e Carate

Solo un voto contrario, ora la palla passa ai consigli degli altri Comuni. Il sindaco: «L’unico rammarico è il fatto che Maslianico abbia rifiutato»

Il consiglio comunale di Cernobbio approva la fusione con Moltrasio e Carate Urio. Nella seduta di martedì sera l’avvio dell’iter è passato con dieci voti a favore e un solo contrario. Moltrasio sta per votare questa sera, ora si attende il verdetto di Carate e poi ci sarà un anno di tempo per indire il referendum tra i cittadini .

In ballo c’è un grande Comune di oltre 9.500 abitanti che vedrà il brand “Cernobbio” come chiave per attrarre turisti. Dopo il “sì” della maggioranza compatta, con il sostegno anche della minoranza, con dieci voti a favore e un unico contrario - Aldo Ferraris capogruppo della lista civica “Mi piace Cernobbio” che ha ribadito le sue perplessità - ora la questione passa alla Regione che avvierà le procedure che porteranno alle urne tra ottobre e novembre del prossimo anno.

«Sono soddisfatto – ha spiegato il sindaco Paolo Furgoni – anche se resta il dispiacere per la decisione di Maslianico di non andare avanti con questo progetto». Una relazione realizzata dalla collaborazione tra gli uffici comunali di Cernobbio, Moltrasio e Carate in una settantina di pagine ha raccolto i punti di forza di un unico ente locale, le opportunità, ma anche rischi e debolezze.

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