I fari del Sinigaglia sono troppi alti
«Un pericolo per gli idrovolanti»

IUna delle quattro “torri” crea interferenze con il volo, idroscalo a rischio chiusura. Dopo 19 anni non si può più aspettare: i piloni dovranno essere abbassati di circa 22 metri

Sono passati diciannove anni dall’installazione del nuovo impianto di illuminazione dello stadio Sinigaglia e fin da subito ci furono le lamentele dell’Aero Club e pure dell’Enac (ente nazionale degli aeroporti civili). Il motivo? Una delle quattro torri-faro, quella di nord ovest, interferisce che le procedure di ammaraggio degli idrovolanti. Negli anni passati ci furono diverse ipotesi, compresa quella di meccanizzare il pilone, ma poi venne tutto accantonato.

Il tema è tornato d’attualità in queste settimane. Palazzo Cernezzi ha infatti intenzione di intervenire per risolvere in via definitiva il problema di sicurezza e, per questo, ha deciso di affidare un incarico professionale «per il rilievo, la progettazione, la direzione lavori e il coordinamento per la sicurezza dell’impianto di illuminazione dello stadio» allo studio Artis di Villa Guardia per un importo di circa 45mila euro.

Il campo sportivo in riva al lago venne realizzato poco meno di un secolo fa, progettato dall’architetto milanese Giovanni Greppi e inaugurato nel 1927, in concomitanza con le celebrazioni voltiane e venne dedicato allo sportivo e martire della Prima Guerra Mondiale Giuseppe Sinigaglia. Le maxi torri vennero realizzate nel 200: due sono alte circa 33 metri e le altre circa 40. Come detto, una di queste, crea problemi agli idrovolanti.

«Risulta necessario - si legge nella relazione di Palazzo Cernezzi - ridurre l’altezza della torre faro di nord ovest e, di conseguenza, per ragioni di uniformità di illuminamento, anche delle altre tre, in modo da evitare che la sua sommità possa interagire con i piani aeroportuali liberi da ostacoli necessari alla navigazione aerea che gravita sull’idroscalo internazionale di Como». Nel documento si dice espressamente che il tempo a disposizione è poco: «Affrontare il problema, che si ripropone da diversi anni, è diventato improcrastinabile in quanto il mantenimento dell’attività dell’idroscalo è subordinata alla risoluzione di questo aspetto relativo alla sicurezza».

Ma cosa si dovrà fare? Lo studio iniziale, redatto dai tecnici di Palazzo Cernezzi, prevede «l’abbassamento di circa 22 metri della torre faro per ricondurre l’utilizzo dell’idrosuperficie a condizione di totale fruibilità e sicurezza». Un’operazione che «renderà necessario rivedere l’intero sistema per far sì che le variate distanze di proiezione possano armonizzarsi con i livelli di illuminamento e comfort richiesti sulla superficie di gioco». I nuovi proiettori dovranno avere una tecnologia led per garantire anche un risparmio nei costi e non ci dovranno essere fasci luminosi di alcuna natura rivolti verso la direzione di avvicinamento dei veicoli all’idroscalo. Una volta redatto il progetto dovrà essere approvato anche dalla Soprintendenza, essendo lo stadio Sinigaglia vincolato.n 

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