La banda saluta Lucio Baietti. Morto in un mese a 60 anni

San Fermo Pilastro del corpo musicale, amava suonare fin da quando era piccolo. Venegoni: «Insostituibile»

Era “innamorato” della sua banda Lucio Baietti, 60 anni, portato via in meno di un mese da una malattia che lo ha strappato alla musica, alla sua famiglia, alla vita. Baietti abitava a Tavernola, ma era originario di San Fermo dove faceva parte del corpo musicale Giuseppe Garibaldi e dove ha chiesto di riposare. Oggi pomeriggio alle 15 il funerale a Tavernola, poi la sepoltura nel piccolo cimitero accanto alla piazza del Municipio di San Fermo dove Lucio ha spesso suonato il suo clarinetto. Suonava da quando era piccolo, era un arco portante della banda con il suo modo speciale di dedicarsi alla musica e al corpo musicale stesso, spendendosi sempre in prima persona per quella formazione.

«Innamorato nel senso vero della banda e della musica – lo ricorda il sindaco Pierluigi Mascetti – un uomo concreto che in silenzio si adoperava per gli altri. Era il primo ad arrivare e l’ultimo ad andare via quando la sua banda suonava, portava spartiti, seggiole, si spendeva in tutto e per tutto per gli altri, anche questo è amore ed esempio di come ci si possa dedicare ad una passione che investe anche gli altri, chi suonava con lui e chi ascoltava». Lucio Baietti meno di un mese fa tornò dal mare ed ebbe un malore, gli accertamenti gli comunicarono che era malato. Da un anno aveva finito di lavorare andando in pensione.«È insostituibile – dice con dispiacere il presidente del copro musicale, Giovanni Venegoni – anima della banda, si dava sempre da fare e non solo musicalmente».

«Da quando ha iniziato a suonare il clarinetto, avrà avuto 12-13 anni, ha sempre suonato con noi – ricorda Aldo Tettamanti, uno dei musicisti più anziani della banda - mi è dispiaciuto molto, è andato via così velocemente». Tanti gli amici che lo ricordano: «Persona solare, divertente, sempre disponibile ad aiutare se c’era bisogno – confida Anna Bianchini -. Un ottimo amico, quasi un fratello maggiore, nei momenti ufficiali in cui suonavamo riusciva a tenere il viso serio facendo battute, era una persona speciale che mancherà». Gli amici e musicisti della banda lo aspetteranno oggi per suonare per lui prima di accompagnarlo nell’ultimo viaggio: Lucio riposerà in un luogo a lui caro e dal cielo forse sentirà ancora suonare la sua banda.

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