Cronaca / Como cintura
Sabato 11 Luglio 2020
La giunta di Brunate va in pezzi
«Vittima del proprio immobilismo»
Minoranze critiche sull’addio della vicesindaco Bedendo e dell’assessore Baccaglini. Peduzzi: «Si trovino subito dei sostituti». Pugnana: «Erano propositivi e così è saltato tutto»
Giunta disintegrata dopo le dimissioni di Violetta Bedendo, vicesindaco ed assessore, e Sergio Baccaglini, assessore. Il sindaco Saverio Saffioti prende tempo fino all’inizio della prossima settima per valutare il da farsi e, pur dicendosi dispiaciuto, guarda avanti con serenità.
Le dimissioni di Violetta Bedendo, già consigliere comunale con l’ex sindaco Davide Bodini, - nella nuova prima Giunta Saffioti aveva la delega a Turismo e commercio - e di Sergio Baccaglini -delega all’Ambiente, decoro urbano, società partecipate e rapporti enti terzi - sono per Brunate un messaggio molto forte, dopo poco più di un anno di lavoro da quando si è insediata la nuova amministrazione comunale.
Il parlamentino brunatese è composto da 8 esponenti della maggioranza, sindaco compreso, e tre della minoranza, suddivisa in due gruppi, ma quali equilibri si ricreeranno dopo queste dimissioni non è ancora possibile dirlo. Da parte delle minoranze consiliari arrivano delle considerazioni su quanto accaduto, i toni sono molto pacati.
«Apprendiamo dalla stampa delle dimissioni dei due assessori Bedendo e Baccaglini – dice il leghista Daniele Peduzzi, capogruppo della lista #Brunate che nelle amministrative 2019 come candidato sindaco aveva raccolto quasi il 25% dei consensi - desideriamo ringraziarli per il lavoro svolto per la nostra piccola comunità ed auspichiamo che il sindaco Saffioti trovi celermente e nell’unico interesse di Brunate sostituti altrettanto validi».
I due assessori si sono dimessi per “motivi personali”, non si sa altro, ma su queste dimissioni Andrea Pugnana, lista Brunate per Brunate, prova a fare un’ipotesi: «In un anno dalle elezioni il un paese è restato troppo fermo, quello lanciato dai due assessori presumo sia un segnale al sindaco per smuovere le acque, dare una scossa al paese, anche se non so se questo sarà sufficiente perché il sindaco è molto calmo e troppo ponderato a mio avviso. Probabilmente i due erano molto propositivi e questo ha fatto saltare il banco.
(Paola Mascolo)
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